di Gianni Paternò
Vinci è la città che ha dato il nome al genio Leonardo.
Lì nel 1961 è nata una cooperativa che allora era di 30 soci che possedevano 70 ettari di vigneti. Dare il nome alla cantina fu facilissimo: sì chiamò Leonardo da Vinci. Per avere successo, per dare orgoglio e reddito ai suoi soci, non bastava l’intestazione, serviva fare buon vino e saperlo vendere, cosa che riuscì bene. Tanto che nel frattempo i soci diventarono 200 e gli ettari 750.
Nel 1988 si acquistò in proprietà la Fattoria Montalbano con 110 ettari di cui 80 a vigneti comprendente un piccolo borgo millecentesco e una elegante villa del cinquecento, Casale di Valle, che, restaurata, è diventata la sede di rappresentanza. La cooperativa non si fermò e acquisì nel 1990 un’altra cooperativa: la Cantina di Montalcino con altri 160 ettari di vigneti di cui 70 destinati a Brunello.
(Casale di Valle)
Oggi Cantine Leonardo da Vinci commercializza 6 milioni di bottiglie destinate all’estero per il 70%. E' guidata da un nuovo CdA presieduto da Lorenzo Melani che è collaborato dal direttore generale Gianni Zipoli, dall’agronomo Andrea Meini, dall’enologo Riccardo Pucci. La squadra di tecnici guida e segue il lavoro in campagna da parte dei soci che vengono retribuiti sulla base della qualità delle uve conferite. Nella sperimentazione è coinvolta anche l’Università di Firenze. Uno dei soci fa anche 43 mila bottiglie di Chianti Bio.
(Lorenzo Melani)
Il territorio della cantina si distende in gran parte sulle pendici del Montalbano, un territorio particolarmente vocato e ricco di minerali, dove c'era il mare milioni di anni fa e dove le correnti marine risalgono la valle dell’Arno. Siamo nell’areale delle Docg Chianti e Chianti Classico. La fa da padrone il Sangiovese, ma non mancano altri vitigni quali Merlot, Syrah, Canaiolo, Chardonnay, Trebbiano. Particolare attenzione è dedicata all’ospitalità con tour guidati e un’enoteca, Dalle Vigne che, oltre a permettere di degustare i propri vini, ha negli scaffali oltre 300 vini da tutto il mondo.
Dei Chianti degustiamo il top il Da Vinci Selezione Speciale Riserva fatto con Sangiovese 85%, Merlot 10%, altre rosse 5%. Vigneti di una decina di anni nei comuni di Vinci e Cerreto Guidi, dolci pendii che arrivano fino ai 120 metri di quota, da cui si scelgono i migliori, in genere gli stessi. La vendemmia si fa anche meccanica in quanto in determinate condizioni la sua rapidità diventa essenziale. Non bastando la selezione in campo in cantina, si analizzano ulteriormente le partite, declassando quelle non ottimali, fermentazione in acciaio con lieviti selezionati per 12-14 giorni con rimontaggi e delestage per estrarre il massimo delle componenti polifenoliche. Dopo la svinatura il vino va in serbatoi in acciaio e in cemento dove decanta e fa la fermentazione malolatttica. Verso gennaio il 60% è posto in barrique e a novembre, miscelato e filtrato, è imbottigliato affinando altri 6 mesi.
Nel calice il colore è rosso rubino tendente al porpora. Un olfatto piacevolmente ed intensamente fruttato di more, prugne, amarene non solo in confetture, qualcosa di erba secca, un pò di spezie e cioccolato, perfettamente franco e tanto interessante. In bocca entra asciutto, ma con tannini già ammansiti, un’acidità in giusta misura, un’alcolicità che va crescendo sempre in armonia, una fragranza che richiama i frutti, lungo e piacevolissimo.
Abbiniamolo con una pasta fagioli e cotiche, una succulenta bistecca ai ferri o una cotoletta di maiale, qualche fetta di finocchiona, un pecorino di media stagionatura. Sono 60 mila le bottiglie che allo scaffale trovate a 13 euro o che potete acquistare online nel sito di Dalle Vigne, la società che distribuisce l’intera produzione della cantina. Anche in questo caso un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Cantine Leonardo da Vinci
via Provinciale di Mercatale 291
50059 Vinci (Fi)
tel. 0571 90244
info@cantineleonardo.it
www.cantineleonardo.it
www.enotecadallevigne.com