di Stefania Petrotta
L’occasione è stata quella della presentazione ufficiale del presidio Slow Food della salsiccia al ceppo di Linguaglossa, che si è tenuta presso l’aula comunale del paese in provincia di Catania.
È stato proprio in quel contesto e a sorpresa che Saro Pennisi, titolare della macelleria Dai Pennisi e storico macellaio etneo, è stato insignito del titolo di Ambasciatore del turismo e dell’enogastronomia del comune di Linguaglossa, alla presenza del sindaco Salvatore Puglisi, del presidente del consiglio comunale Carmelo D’Agostino, dei delegati di Slow Food Sicilia e di tutti i partecipanti.
(Saro Pennisi)
“Il titolo – spiega il sindaco Puglisi – vuole essere un riconoscimento di quelle che, in una piccola comunità come questa, sono da sempre eccellenze riconosciute. Nel 2019 abbiamo infatti approvato il regolamento che, oltre a identificare i cittadini onorari, identifica anche la figura di un ambasciatore che possa raccontare la storia di Linguaglossa nel mondo con il suo lavoro e fino a oggi non era mai stato assegnato. Approfittando di questa occasione odierna, poiché parlare di salsiccia al ceppo vuol dire parlare di un paese, della sua storia, delle artigianalità che insistono sul suo territorio, abbiamo ritenuto all’unanimità che rappresentante per eccellenza di tutto questo fosse la famiglia Pennisi. Grazie alla propria attività, infatti, la famiglia Pennisi ha saputo valorizzare la cultura popolare, iniziando dal trasformare quella che era semplicemente una sagra in un mercato di nicchia di grande eccellenza, senza dimenticare che è sempre grazie a lei se Linguaglossa oggi vanta una stella Michelin assegnata ad una realtà fortemente radicata nel territorio in cui, oltre all’utilizzo della materia prima locale, anche lo chef è linguaglossese (Giovanni Santoro, ndr). La vetrina che riesce a creare la famiglia e la pubblicità che il Comune ne ricava sono fondamentali per il paese e forniscono un traino a tutto il tessuto produttivo del paese. Ecco perché diamo con piacere a Saro Pennisi, in rappresentanza della sua dinastia, questo titolo. A nostro avviso, infatti, è anche la figura che meglio rappresenta tutte le 15 macellerie del territorio”.
(La presentazione del presìdio Slow Food)
Saro Pennisi, visibilmente emozionato, ha ringraziato il Comune e la propria famiglia “Questo è un riconoscimento per me molto importante perché io sono cresciuto in questo territorio e ho sempre creduto in esso. Ho sempre amato il mio lavoro sin da piccolo. Ricordo che di giorno andavo con mio padre a seguire gli animali e la sera imparavo il mestiere. Ma è anche vero che, se sono cresciuto tanto, lo devo anche a tutta la mia famiglia. Sarò anche stato la mente, ma mia sorella, mia moglie, i miei figli e i miei nipoti sono stati sempre al mio fianco, sia nelle soddisfazioni che nelle difficoltà”. Pennisi ha tenuto a ricordare anche il compianto sindaco Turi Lo Giudice che, negli anni ’70 e fino ai primi anni ’80, tanto aveva creduto e investito nel territorio e, in particolare, nel lavoro dei macellai.
(La bottiglia realizzata da Volcano)
Ma non solo: “Se oggi siamo qui – rimarca Pennisi – è merito dei nostri maestri artigiani e macellai che, come a me ragazzino, a tanti hanno insegnato il mestiere, quella passione di lavorare la carne, quell’attenzione di fare mangiare bene le persone. I nostri maestri non ci sono più, ma è doveroso ricordarli perché sono loro che hanno segnato la storia della salsiccia al ceppo, dando così un futuro a Linguaglossa”. In quest’occasione, Volcano, l’azienda che ha prodotto il primo gin dell’Etna nel 2015 grazie a Stefano Lo Giudice, Alessandro Malfitana e Diego Pollicina, ha realizzato una bottiglia per celebrare il titolo di Saro Pennisi, un titolo che, come spiega il sindaco Puglisi, oggi finalmente può celebrare la sintesi tra il mondo produttivo del territorio e l’amministrazione comunale.