Quando nessuno pronunciava la parola terroir o leggeva di export a due cifre, quando non si sapeva cosa fossero gli show cooking, un giornalista siciliano, Agostino Mulè, fondava una rivista, Nuova Sicilia Agricola, che presto diventò un punto di riferimento per tutto quel mondo che cercava visibilità e riscatto: il mondo dell' agricoltura siciliana.
Il giornale, un mensile, ha dato spazio e voce ai tanti tecnici, giornalisti ed operatori che volevano far sentire le proprie opinioni al di fuori dei cori del “palazzo”. A due anni dalla scomparsa, ieri se ne è ricordato il valore sotto il profilo umano e professionale nel corso di una cerimonia commemorativa, in occasione della quale l'artista Pippo Madè ha consegnato alla famiglia il dipinto a lui dedicato. “Abbiamo voluto commissionare l'opera ad un pittore siciliano che ama la sua terra così come l'ha amata mio padre, con passione e devozione”, afferma la figlia Emilia Mulè. “Chi altri avrebbe potuto evocare con la pittura quella sicilianità radicata che mio padre ha espresso con la scrittura e con il suo lavoro?”. Ancora è vibrante di commozione la voce di Emilia, a poche ore dal termine della cerimonia. Intervistata, ne racconta l'emozione, l'orgoglio sentito nel vedere presenti le istituzioni, la stampa, i colleghi del padre; anche i suoi collaboratori, che con lui come guida autorevole ma sensibile e capace di ascoltare, sono cresciuti. Tutti lì, a mostrare gratitudine.
“La rivista Nuova Sicilia Agricola è nata dopo il pensionamento di mio padre ed è stata il coronamento della sua carriera. Nessun interesse lo ha mosso se non l'amore per la sua terra, materia dei suoi studi da agronomo e sempre al centro del suo lavoro come addetto stampa all' Assessorato Agricoltura e Foreste”, racconta. L'intelligente moderazione e la passione per il mondo agricolo, in tutti i suoi comparti, hanno lasciato un ricordo ieri rievocato e pronto, probabilmente, a riemergere per trasformarsi in nuova realtà . La famiglia infatti, proprietaria della testata, sembra voler proseguire la missione del padre. Allo stesso modo. Con moderazione e libertà. La stessa, quest 'ultima, che Agostino Mulè ha scelto, racconta fiera la figlia, quando chiamato a dirigere la rivista Terrà dell'Assessorato Agricoltura e Foreste, per la professionalità mostrata negli anni, ha risposto: “No, grazie”. “Nessun compenso avrebbe avuto per lui il valore della libertà” – racconta – “Non so quanti uomini avrebbero rifiutato quell'allettante proposta. Mio padre sì, lo ha fatto, regalandoci una grande lezione di vita”.
Francesca Landolina