Mancano poche settimane all'insediamento di Massimo Riccioli nelle cucine del Majestic di Roma.
A settembre l'erede, anche lui sicilianissimo, di Massimo La Mantia, che per per cinque anni ha firmato i piatti del ristorante all'interno dell'hotel di via Veneto (per leggere l'articolo cliccare qui), ci racconta come imposterà il menu, quale lo stile che darà ai piatti.
Riccioli anche se porterà avanti questo nuovo progetto rimarrà patron del ristorante La Rosetta di Roma e consulente per il Capofaro Resort delle isole Eolie. E ogni sua creazione sarà sempre un omaggio ai sapori e agli odori della sua Sicilia, con la sua personalissima filosofia culinaria che combina freschezza, eccellenza delle materie prime e stagionalità, tutto condito dall’eleganza. “Porterò la mia esperienza – ci riferisce Riccioli, – lo stile sarà sempre quello, piatti legati fortemente al territorio e alle sue specialità. Il protagonista sarà il pesce, ma non solo, perché ci sarà spazio anche per la carne”.
I piatti di Riccioli propongono raffinate esperienze gastronomiche a “miglio zero”, esperienze extrasensoriali centrate sui prodotti del mare, sul recupero e la valorizzazione delle eccellenze gastronomiche lavorate secondo tradizione e da antiche maestrie, tramandate di generazione in generazione, ma spesso riviste in chiave moderna.
L’Isola, terra per lui di grande ispirazione, è un modello che ha esportato con grande passione nei suoi piatti e che spesso ha fatto in qualche modo da cornice alla sua raffinata cucina. “Ci saranno sicuramente dei riferimenti – ha spiegato -. Diciamo che l’idea internazionale di cucina si sposa a meraviglia anche con ciò che è strettamente locale. Potremo vedere magari un simbolo della cucina siciliana abbinato a un piatto internazionale. Sarà un mix sapiente di odori e sapori, di carne come di pesce”. Il menu varierà di volta in volta in base alle esigenze, ma secondo un principio ben preciso: ogni materia prima seguirà la stagionalità. “Per ora esporto la mia Sicilia sui piatti, ma non nascondo che un domani mi piacerebbe ritornare alle origini, in quei luoghi dove tanti anni fa è cominciato tutto per proporre i miei piatti”.
Roberto Chifari