Il Carso, un altopiano situato a nord est dell’Italia, in provincia di Trieste al confine con la Slovenia. Un luogo meraviglioso dove mare vento e montagna la fanno da protagonisti.
Nella zona carsica di Sales, incontriamo il produttore vitivinicolo Matej Skerlj che, con circa due ettari di vigneto, riesce a produrre vini di qualità eccelsa che trasmettono l'essenza di questo terroir. Una terra difficile da lavorare, arida, rocciosa e ricca di calcare dove i vitigni autoctoni Vitovska, Malvasia e Terrano si esprimono al meglio. “L'approccio al suolo è uguale al passato – spiega Matej – per fare un vigneto togliamo tutta la terra che sta sopra, abbattiamo la roccia che sta sotto e facciamo un letto di roccia abbattuta; poi letame e infine compriamo con la terra il tutto e piantiamo le nostre barbatelle”. La tradizione vitivinicola resta la traccia da seguire, ma la resa per ceppo è molto più bassa rispetto al passato e la lavorazione in vigna viene fatta quasi del tutto a mano. Una viticoltura eroica dove la parola chiave è “Tempo”. La pazienza è la filosofia di questo piccolo produttore, perché la Natura deve essere rispettata nei suoi tempi ed esigenze. Matej sottolinea più volte che gli investimenti sono elevati in queste terre dove la vite ha difficoltà a crescere. “Non irrighiamo. Le radici hanno la possibilità di andare in profondità e trovare tutte le sostanze nutritive – dice – La pietra aiuta trattenendo l'umidità e non abbiamo quindi problemi di siccità. Lavorando in questo modo rispettiamo l'annata”. Viticoltura biologica, uso minimo di prodotti a base di rame e zolfo, poi il lavoro naturale della bora che permette che in vigna si facciano pochi trattamenti. Dal 2004, insieme alla sua famiglia, ha scelto di produrre solo vini naturali e di venderli al mercato estero. Con una produzione di circa 9 mila bottiglie cerca di far “parlare” i suoi vini, di far conoscere la sua storia e la sua terra. A pochi passi dalle sue vigne si trova l'agriturismo di famiglia, con una piccola cantina scavata nella roccia dove i vini riposano.
Matej utilizza la stessa tecnica che utilizzava la sua famiglia in passato, fermentazione a contatto con le bucce per tre settimane, facendo sì che il vino riesca ad acquisire più struttura. Già in epoca antica era diffusa la tecnica della lunga macerazione che è stata ripresa negli ultimi dieci anni, ridando vita a quella filosofia produttiva chiamata oggi “Orange Wine”. Poi il vino di Skerlj riposa due anni in botte prima dell’imbottigliamento. Sono vini complessi e vivi, di certo non facili da bere e non per tutti. Degustando in questo luogo magico il Vitovska 2015 (non ancora in commercio, ndr) si percepisce un profumo intenso con sentori di roccia e pietra, mineralità, una finezza straordinaria con una lunga persistenza che lascia il ricordo di tutto il suo terroir di quest'area. La Malvasia 2015 trasmette altre emozioni. Più deciso come vitigno, più aromatico e anche più caldo, ma sempre elegante, marchio di fabbrica dei vini di Skerlj: “Una volta che si degustano i vini macerati in maniera naturale non si riesce più a tornare indietro”, dice. Infine il Terrano, un vitigno legato al territorio che fa parte della tradizione carsica ancora poco apprezzato dalla “massa”, ma conosciuto dagli addetti ai lavori per la sua freschezza unica. Non è semplice entrare nel loro mondo. Sono vignaioli riservati, artisti del vino che lavorano duro a mano nuda per ottenere un prodotto eccellente, unico, che parla di una zona ancora poco conosciuta. Vini che regalano davvero emozioni.
Maria Casiere