Il ritorno del vignaiolo nomade è oramai palpabile.
E non stupisca il nome, è lui stesso a definirsi in questo modo sul suo blog, una condizione abbastanza rara nel mondo del vino, solitamente fatto di luoghi, terroir, tradizioni, ritualità. Eppure, quello cui Francesco Guccione ha dovuto affrontare non è solo insolito e drammatico, ma – volendo limitare ogni considerazione al vino – ha comportato un’ingombrante migrazione di idee e di cose.
A poco più di mezz’ora dal centro di Palermo, lo abbiamo raggiunto nell’abitato di San Cipirello, il comune più vicino ai suoi vigneti di Contrada Cerasa. Il nuovo riparo da “garagista”, la cantina è adesso in un magazzino lindo e attrezzato di tutto punto su Corso Trieste, ci restituisce un vignaiolo motivato e fiducioso. Approntata di corsa durante l’estate del 2012, Francesco ha ripreso la vinificazione in solitario a partire da quella vendemmia. Contribuiscono sei ettari tra Trebbiano, Catarratto, Perricone e Nerello Mascalese, per una produzione complessiva di (solo) 16.000 bottiglie. I vini dell’annata 2012 sono imbottigliati e pronti per l’uscita; i 2013 sono ancora in vasca e botti grandi.
Le etichette, artigianali e scritte a mano, come tutto quanto del resto, riportano dei bollini tondi con delle lettere sul fronte: “T” per Trebbiano; “C” per Catarratto; “P” per Perricone; “NM” per Nerello Mascalese; “B” per il Rosso di Cerasa, un B-lend da Nerello Mascalese e Perricone. Non resistiamo all’assaggio, la curiosità ci consuma. Il ricordo dei suoi vini è ancora vivissimo. Le bottiglie di Francesco hanno avuto negli ultimi anni grande risalto, soprattutto in quella fetta di pubblico attratta dai cosiddetti vini “naturali” e dalla biodinamica, in estrema sintesi quelli prodotti senza utilizzo di alcun prodotto chimico o di sintesi e seguendo un protocollo attento all’ambiente e ai cicli naturali della pianta e del frutto.
Il lavoro di cantina è rispettoso, non invasivo, i vini senza chiarifiche o filtrazioni. Il primo che assaggiamo è il Trebbiano, rotondo, morbido, fruttato. Voluttuoso e dalle rotondità rassicuranti. Più personale e irrequieto il Catarratto, marcato da una fermentazione che ci è sembrata irruenta. Punge un po’ e ha un palato davvero caratteristico. Di notevole fascino il Perricone, compatto, spigoloso e giustamente tannico. Uno splendido esercizio di armonia, solidità e leggerezza. Forse quello che ci è piaciuto di più in questo momento. Più solido e caldo il Nerello Mascalese, che in punta di piedi giunge a espressioni torride, potenti e di lunga persistenza; infine, il Rosso di Cerasa, un blend Nerello e Perricone che punta al raggiungimento di equilibri aromatici e di corpo. Sono tutti belli, netti, eleganti, più di quanto non lo fossero nel passato.
L’annata 2013 è invece ancora nei tini e nelle vasche, troppo presto per essere imbottigliata. Si vedrà in primavera. Un assaggio di un campione però Francesco ce lo concede. Il vino c’è e si dispone in maniera ordinata sul palato, con grande vitalità. Possiamo ritenere che il 2013 sarà per Cerasa un’ottima annata, con primogenitura sempre al Perricone. Lo lasciamo ai suoi vini, mentre si appresta a sigillare le bottiglie
con la ceralacca. Lo salutiamo con grande affetto e abbiamo l’intuizione che si trovi di fronte ad un nuovo boom. Probabilmente questione di mesi. Una nota sul prezzo: tutti i vini, indistintamente, costano €18,00.
Immaginiamo che sia solo temporaneo, le differenze sono davvero profonde. Sarà il mercato a determinare il prezzo, anche questo in modo naturale.
Francesco Guccione
Azienda: Contrada Cerasa SP 102 BIS, 90046 Monreale (PA)
Cantina: Corso Trieste, 46/48 – 90040 San Cipirello (PA)
Tel. 3472993492
Email: francesco.cerasa@alice.it
http://francescoguccione.wordpress.com/
La distribuzione dei vini è in fase di avvio, per reperire le bottiglie contattare il produttore al numero di cellulare indicato sopra