di Federica Genovese
Si autoproclama “Il pizzaiolo dell’Etna”, a marcare la sua natura vulcanica ed energica.
Ha ragione Lele Scandurra, giovane talento catanese, a voler legare così strettamente il suo essere a quello del vulcano. E’ dinamico al limite del confine, sempre in fermento, elabora mille idee e riesce a concretizzarne mille e una. Ora ha portato in auge “Botanike”, la pizzeria del rinomato Ikebana di proprietà della famiglia Merola, il locale più green di Catania immerso in un variegato parco che ospita palme ed ulivi, e si prolunga in un ricchissimo orto. Da qui, la brigata e lo stesso Lele, raccolgono verdure ed ortaggi che diventano ingredienti preziosi per le sue pizze.
(Nera sicula)
La materia prima e lo studio attento e scrupoloso di ogni impasto sono quasi un’ossessione per Lele, tra i primi pizzaioli a guardare alla qualità delle farine che seleziona tra le migliori italiane e siciliane. E per ognuna delle sue miscele tra più farine, sempre nuove, studia tecniche di impasto, modalità e tempi di lievitazione. Il metro dei suoi sforzi è dato dall’enorme successo che ogni sera il suo prodotto riscuote. Quasi sempre sold out per quella pizza sottile, dal cornicione alto e soffice, che si scioglie in bocca e digeribilissima. Il gusto è già per metà nella base, specie in quella da grani antichi siciliani dove si assapora la robustezza della farina semintegrale. Ogni altro ingrediente è selezionato con estrema cura, dai salumi artigianali, ai formaggi alle conserve di pomodoro. Tutto o quasi siciliano, tutto tranne la polvere di caffè che aromatizza quello che Lele definisce il suo cavallo di battaglia, la “Nera sicula”: Vastedda del Belice, prosciutto crudo, pepato fresco, miele di ape nera sicula, germogli di cipolla, polvere di caffè.
Studia Lele, studia tanto, continuamente, perché ha sempre l’obiettivo di superare sé stesso e quando lo fa, ricomincia. Questa è la nota storia di chi non ha avuto nulla di già servito dalla vita, di chi ha costruito la propria identità con grande sforzo e sacrificio, ogni singolo giorno, imparando dai migliori, puntando al meglio ma rimanendo umile. E non vede il successo di cui già oggi gode, è troppo impegnato a migliorarsi, a guardare avanti, come ogni fuoriclasse.