Non è solo il vino a conquistare il Giappone, anche un altro tesoro della tradizione Made in Italy fa proseliti.
In verità a piacere ai palati del Sol Levante è uno dei capisaldi della tradizione fiorentina, il lampredotto. A farlo conoscere ai giapponesi è stato Luca Cai, per gli appassionati del genere è uno dei guru nazionali del quinto quarto, il patron de Il Magazzino, l'Osteria Tripperia che si affaccia su Piazza della Passera nel cuore della Firenze antica. Due note su questo artista. Il percorso Cai lo inizia dalla strada. Il luogo dove per tanto tempo ha deliziato i golosi con le sue specialità a base di interiora nel ruolo di “lampredottaro”. Mestiere nobilissimo che ha esercitato con passione per molti anni prima di scommettere in quel piccolo locale destinato a diventare meta per gli intenditori di tutta Italia, riuscendo a convertire anche i più schizzinosi, e del mondo. E infatti, prima ancora di percorrere migliaia di miglia verso il Giappone, è stato proprio il Giappone a scoprire lui, nella “sua casa”. Tanto che oramai sovente si vedono occhi a mandorla frequentare la cucina de Il Magazzino.
Compreso che il Lampredotto era una delle bandiere del Made in Italy che potevano avere successo anche in culture lontane dalla nosta, Luca non ha esistato a recarsi dall'altra parte del mondo per raccontare in prima persona la bontà del quinto quarto, tutt'altro che uno scarto, e fare conoscere un'altra faccia della regione famosa a tutte le latitudini, per opere d'arte e architettoniche, Dante e vino.
Dopo il successo del debutto in terra nipponica a Tokio, l'ambasciatore dello street food toscano atterrerà ad Osaka il 3 luglio. Andrà a cucinare al ristorante Il Boccalone, inaugurato da un mese. Ai fornelli sarà affiancato dai cuochi del locale. Riproporrà la filosofia de Il Magazzino. Si preannuncia un grande esordio per Il Boccalone con una cena da capogiro in perfetto stile Cai. E infatti non si limiterà a qualche piatto, il suo talento è così trabordante che per esprimersi ha bisogno di più portate, in ciascuna di esse ammicca alla fantasia (per rimanere in tema, con il lampredotto Cai è riuscito pure a farci il sushi) attingendo dalla tradizione povera. Così, i piatti oltre a presentarsi come omaggio alla cultura gastronomica della Toscana verace, difficilmente dimenticabili, strappano anche il sorriso. Del resto il campo di gioco per un “toscanaccio” è proprio lo scherzo. E quindi non mancheranno i Rocher di fegatino e acciughe, uno degli “entrée di battaglia” di Luca, identici esternamente ai famosi bon bon di cioccolato. Ben unidici le portate che ha inserito nel menu. Oltre ai Rocher, le polpette di lampredotto, i totani di bosco e pomodoro fresco, il carpaccio di lingua in salsa di midollo (un altro dei suoi must), ravioli di lampredotto, linguine al pesto di pistacchio di Bronte (omaggio alla Sicilia per cui ha un debole), chitarra di carbonara di mare, e ancora trippa alla fiorentina, lampredotto bollito (il re), guancia di vitello in agrodolce, ossobuco con fagioli toscanelli.
Rocher di fegatini e acciughe
“Sarà un piacere oltre che un divertimento cucinare lì – ci dice Cai -. Per me questa esperienza non è solo forma di condivisione è un arricchimento. Il lampredotto e questo tipo di cucina a loro piace, apprezzano questo lato della nostra cultura. Sono davvero intenditori”. Coprotagoniste della serata saranno anche le etichette toscane, selezionate appositamente per accompagnare questa overture di sapori senza fronzoli, puro divertimento ricco di gusto.
Il Magazzino
Piazza della Passera 2/3
50125 Firenze
Tel 055 215969
(consigliata la prenotazione)
Manuela Laiacona