(Mario Fiasconaro)
di Stefania Petrotta
All’ultima edizione del Best in Sicily è stato presentato un nuovo format dal titolo “Giovani di Best in Sicily”.
Ragazzi under 30 che decidono di non andarsene dalla Sicilia o di farvi ritorno. In entrambi i casi, una scelta che ha dato e sta dando grandi risultati. A volte dei veri e propri figli d’arte che seguono le orme dei genitori, altre dei ragazzi che dimostrano un talento significativo. È il caso di Mario Fiasconaro, ultimo discendente della famiglia di noti pasticceri di Castelbuono, in provincia di Palermo. “Un riconoscimento, quello del Best in Sicily – confida Mario – che gratifica il lavoro che stiamo facendo con mia sorella e miei cugini per portare avanti, non solo la sessantennale tradizione iniziata da mio nonno Mario, di cui io porto fieramente il nome, ma anche i valori che ci ha tramandato”. È a nonno Mario, infatti, che si rivolgevano tutti i madoniti in occasione degli eventi importanti delle loro vite. Ed è lui che trasmette questa passione ai tre figli che da vent’anni ne fanno il vessillo della propria azienda.
In quest’atmosfera cresce Mario che già a 12 anni inizia a “giocare” nel laboratorio di famiglia nel centro storico di Castelbuono. Oggi, ventiseienne, è lui il responsabile di produzione del piccolo laboratorio e ne gestisce personalmente la linea produttiva della pasticceria sia per il negozio che per gli eventi. Alle spalle un diploma preso all’Istituto Agrario di Castelbuono e non all’Istituto Alberghiero come ci si sarebbe aspettati, “perché volevo approfondire le materie scientifiche – spiega – la chimica, la biologia, i metodi di produzione”. Segue una specializzazione a Brescia come pasticciere che gli consente di apprendere le principali tecniche. Torna a casa, ma capisce che deve ancora formarsi e allora, due anni fa, va a fare uno stage di tre mesi a La Pergola, il noto ristorante tristellato capitolino guidato dallo chef Heinz Beck. “Per me è stata una delle esperienze più importanti della mia vita – continua Mario – sia dal punto di vista professionale che umano. È una realtà in cui regna il rigore, com’è giusto che sia, ma impareggiabile dal punto di vista della ricerca e della valorizzazione delle materie prime”. Risale invece ad un anno fa l’esperienza da Pierre Hermes in Francia dove si reca una ventina di giorni per appropriarsi delle tecniche francesi.
Oggi ha iniziato a coadiuvare papà Nicola in azienda. Lieviti, impasti e cotture sono oggetto di studio continuo per lui che lavora in laboratorio ogni mattina. Il pomeriggio, invece, fa da filtro in tutti gli altri reparti, dal confezionamento all’amministrazione. Ed è lui che si occupa delle fiere, degli eventi e dei cooking show che spesso lo portano in tv col papà. Progetti per il futuro? Acquisita la collaborazione con Dolce&Gabbana per la linea di panettoni firmata dal famoso fashion brand, Mario a fine mese si recherà per tre mesi a New York da Biagio Settepani, probabilmente l’esponente più rappresentativo della pasticceria siciliana negli Stati Uniti. “Con i miei cugini – conclude – stiamo portando avanti vari progetti, sperando che il nome Fiasconaro arrivi in ogni dove. Forte il desiderio di aprire piccole boutique in giro per il mondo anche se al momento non c’è nulla di definito”. Chissà. Quel che è certo è che, con una tale voglia di fare e l’impegno messo da Mario e da tutti i ragazzi Fiasconaro, non ci stupirebbe ritrovarli anche sulla luna.