Hervé Mons (nella foto), l’affinatore più importante della Francia, figlio d’arte, anni d’esperienza in giro per il mondo.
Lo abbiamo intervistato in occasione dell’inaugurazione della Cacioteca Regionale Siciliana a Ragusa. Lui, conoscitore dei formaggi come pochi al mondo, ci dice la sua su questa nuova struttura.
Cosa ne pensa di una struttura come la Cacioteca?
Penso che sia molto interessante per una visione globale di questo mondo. Spesso le persone sono lontane da realtà del genere e questo tipo di strutture non possono far altro che sensibilizzare la gente su determinate realtà che spesso vengono poco considerate.
Per chi lavora in questo contesto, pensa sia più stimolante avere come supporto una struttura del genere?
Assolutamente si. Chi lavora in questo contesto acquisisce in questo modo consapevolezza di ciò che fa, e in generale, riesce a trasferire tutto il know-how alle persone che vogliono avvicinarsi a questo mondo.
Il fatto che la Cacioteca sia nata a Ragusa, pensa sia solo un caso oppure una combinazione di fattori?
Il fatto che sia nata qui, nella parte Sud Orientale della Sicilia ha un suo perché e affonda le sue radici nella storia. Il barocco, la maestosità della città di Ragusa, non poteva non essere un forte richiamo. E questa struttura, la Cacioteca, altro non è che un ‘ulteriore espressione della maestosità e dello stile barocco latu sensu.
Pensa questa struttura possa avere una sua risonanza in Europa?
Credo, che l’aver creato una struttura del genere, possa servire da spunto per realizzare delle strutture simili in tutta Europa. E penso che come siciliani vi dovete sentire orgogliosi di avere questo primato, sia in Italia che in Europa e questo grazie all’idea lungimirante del professor Licitra. E’ ancora una volta la dimostrazione che non ci sono confini o limiti nel realizzare ciò che si vuole. Il credere fortemente nelle proprie idee permette di realizzarle. Quindi ancora complimenti per questa meravigliosa sfida che è stata vinta. Spero che tutto possa servire a spronare i nostri giovani a lottare per le idee nelle quali credono.
Maria Antonietta Pioppo