Condannati dal Tribunale a pagare 350.000 euro a un viticoltore di Bordeaux: dovranno pagare questa cifra i due négociant di Bordeaux Cordier e Maison Ginestet. Il motivo? Avrebbero acquistato vino sfuso in tonneaux a prezzi troppo bassi, l’equivalente di 1 euro a bottiglia.
Avrebbero così violato la legge Egalim sui prezzi agricoli acquistando il vino sfuso di Rémi Lacombe, un viticoltore del Médoc, a un prezzo “irragionevolmente basso”.
Si tratta, come riporta Le Figaro Vin, di una “decisione senza precedenti”. I viticoltore aveva venduto quasi 8.500 ettolitri a Cordier e alla Maison Ginestet nel 2021 e nel 2022, a prezzi di 1.150 o 1.200 euro al barile (900 litri), a seconda dell’annata. Ciò equivale a circa 1 euro a bottiglia, un prezzo che il produttore ritiene ben inferiore ai suoi costi di produzione, stimati tra i 1.500 e i 2.000 euro a barile.
Il Tribunale commerciale di Bordeaux, che ha esaminato il caso l’11 gennaio, ha stabilito che i due commercianti non hanno permesso al signor Lacombe di fare proposte di prezzo sui contratti, “che avrebbero dovuto costituire la base delle trattative precontrattuali”.
Adottata alla fine del 2018, la legge Egalim mira a garantire agli agricoltori un reddito che consenta loro di vivere del proprio lavoro. Il primo ministro Gabriel ha annunciato l’intenzione di presentare una nuova legge entro l’estate per “rafforzare il meccanismo Egalim”.
Dopo vari calcoli e considerando che il prezzo di acquisto equo per barile era di 1.550 euro, il tribunale ha condannato Cordier a pagare 202.000 euro e la Maison Ginestet 152.000 euro.
“Questa decisione è importante perché dice agli agricoltori che agire contro gli acquirenti che praticano prezzi ingiustamente bassi può portare a dei risultati”, afferma l’avvocato dei viticoltori.