L'esito dei prelievi sulle bottiglie delle 140 cantine di Villa Favorita. Positivi i campioni di altre etichette italiane e straniere. Se recidivi, nel 2015 saranno espulsi anche questi vignaioli
di Manuela Laiacona
Angiolino Maule non cede.
E la sua lotta alla presenza di pesticidi e di sostanze chimiche nei vini non si concede tregue. Saranno tre i produttori che non faranno più parte di Vinnatur. A due mesi dalla conclusione del salone di Villa Favorita, annunciato l'esito delle analisi di laboratorio fatte sui vini che hanno partecipato lo scorso aprile. Da sei anni, infatti, l'associazione esegue il monitoraggio sulla presenza di pesticidi o di sostanze chimiche non ammessi dallo statuto, attraverso il prelievo di campioni durante lo svolgimento della kermesse. Questa forma, virtuosa, di autocontrollo è stata voluta dallo stesso Maule e condivisa dal resto dei membri per garantire il consumatore sulla rispondenza del vino al concetto di naturale professato da Vinnatur, la trasparenza dell'associazione stessa e per responsabilizzare i soci.
I produttori che usciranno dall'associazione sono tre italiani. Sulla loro identità Maule preferisce mantenere il riserbo. Ma è chiaro che non ci saranno il prossimo anno a Villa Favorita. L'estromissione è il provvedimento estremo che l'assemblea decide di adottare nel caso di recidiva, cioè quando i vini di un'azienda, per il secondo anno, all'esame si presentano contaminati. Un dato che ha un peso specifico alto se si guarda lo storico dei controlli. Fino ad ora dal 2009 l'esclusione era stata fatta valere solo in tre casi.
All'edizione 2014 hanno aderito 140 cantine, e di ciascuna è stata prelevata come campione una etichetta. Esenti da tali sostanze ne sono risultate ben 132. Mentre l'anno precedente su 140 i vini confermati “puliti” erano stati 128. Una media alta, ma per Maule non basta: “Potrei dichiararmi soddisfatto, non è così però che mi sento – ci dice al telefono -. Il mio obiettivo è quello di riuscire a sensibilizzare tutti coloro che fanno parte dell'associazione”. Oltre ai tre italiani per i quali scatterà l'espulsione, ci sono altri cinque produttori che hanno ricevuto il cartellino giallo anche se non rischiano di essere allontanati per sempre da Vinnatur per il momento. In questa rosa figurano ancora due italiani, poi un produttore francese e uno sloveno.
A differenza degli altri anni le sostanze individuate nei campioni non sono insetticidi ma composti chimici anti peronospera e anti botrite. “I produttori che fanno vino naturale possono benissimo evitare questi prodotti, perché per questo tipo di problematiche esistono trattamenti alternativi – sottolinea Maule – La ricerca ha fatto passi avanti, ci ha dato e ci sta dando soluzioni. Pensiamo ai contributi della fisica quantistica. E quello che mi rammarica è dovere impiegare i fondi per le analisi quando, se tutti fossimo rigorosi e corretti, potremmo investirli, appunto, nella ricerca”. Maule, che in questi giorni ha dovuto fare i conti con una grandinata che ha messo a repentaglio la produzione di alcuni suoi vini per la prossima vendemmia, ha messo su anche un progetto per l'ideazione di un concorso internazionale che possa premiare la qualità dei vini naturali. Una sorta di concorso mondiale di Bruxelles ma tutto rivolto alla produzione di quei vini dove l'intervento dell'uomo in vigna e in cantina è ridotto al minimo.