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Il caso

Vignaioli dissidenti francesi dopo Chateau de la Riviere colpiscono ancora. Rapito un enologo

26 Gennaio 2014
languedoc languedoc

Le Comité d’actions agricoles colpisce ancora.

Il gruppo di vignaioli dissidenti della Languedoc, famoso per azioni terroristiche e che è stato particolarmente attivo negli anni '70, è ritornato sulla cronaca con un rapimento a poche settimane dalla rivendicazione dell'incidente in elicottero in cui, nel mese di dicembre, hanno perso la vita James Gregoire, vecchio proprietario di Chateau de la Riviere e il nuovo acquirente cinese Liam Kok (per leggere l'articolo cliccare qui). La linea del gruppo è chiara: opporsi in tutti i modi per evitare che stranieri possano acquistare tenute e terre vitate in Francia. Dopo una serie di lettere di avvertimento inviate ad Agenzie Immobiliari che trattano la compravendita di Chateau e tenute vinicole e anche ad alcune redazioni di giornali locali in cui si allerta su possibili attentati qualora la vendita agli stranieri prosegua, un'altra minaccia è stata messa in pratica. L'ultima, dopo la tragedia che ha investito Chateau de la Riviere. Il Comité ha rapito un enologo della Languedoc che aveva terminato un accordo di vendita con compratori svizzeri. Ne ha dato notizia Lapedeche.fr.  Secondo quanto riferisce il quotidiano l'uomo è stato rilasciato illeso, trovato dagli agenti della polizia senza gravi danni fisici. Solo un brutto spavento , e minacce di morte. I rapitori non sono stati ancora identificati. Stando alla testimonianza dell'enologo i vignaioli hanno agito a volto coperto.