Sta facendo discutere un editoriale pubblicato sull’autorevole giornale tedesco Der Spiegel a firma Frank Hornig che scrive direttamente da Noto, in provincia di Siracusa. Il tema? Stare lontano dall’Italia per le vacanze. E cita i moderni influencer di TikTok e personaggi antichi dal calibro di Freud.
“Finalmente estate, finalmente vacanze. Capri, Amalfi, Aperol Spritz. Potrebbe essere così bello in Italia. O forse no?”. Che la stroncatura tedesca abbia inizio.
L’editorialista racconta della Sicilia ammirata in “The White Lotus 2”, di Roma raccontata ne “La Grande Bellezza”, dell’Italia, “terra dove fioriscono i limoni”, descritta da Goethe. E come se fosse un “Instagram vs realtà” torna ai giorni nostri sui social. Così i video dei viaggiatori riguardano la mancanza di aria condizionata, le fregature, le montagne di rifiuti e, ancora una volta, le folle di persone. “È così affollato ovunque”, “Taormina è fastidiosa, completamente invasa dai turisti”, “perché probabilmente non visiterò mai più Roma”: questi i commenti. “L’acqua puzza”, osserva un passeggero di una gondola a Venezia.
“Gli influencer vi mostrano la meravigliosa costa e le graziose cittadine”, esclama entusiasta la TikToker Lexi Jordan nel suo video sulla Costiera Amalfitana vicino a Napoli. “Ognuno di loro merita una pena detentiva!”. Quante scale. Ha dovuto salire 160 gradini su per la montagna con i suoi bagagli. “Qui non ci sono strade! Non ci sono macchine!”, aggiunge perplessa.
E così se da un lato in un articolo del Corriere della Sera Paolo Valentino parla dell’economia contratta della Germania con record di disoccupati e investimenti pubblici insufficienti, dall’altro lato i tedeschi non amano (più) di certo il nostro Paese. Si pensi che già lo scorso anno se ne parlava a proposito del Lago di Garda, a secco di turisti tedeschi con presenze in calo del 15% a giugno 2023.
I numeri del 2024 del turismo in Italia vedono un aumento di ospiti stranieri che segna un +14% rispetto allo scorso anno, mentre questa estate sono previsti 216 milioni di pernottamenti. Eppure, scrive Frank Hornig, la questione prezzi in aumento è un tasto dolente: “In Sardegna, sulla Costa Smeralda, le camere d’albergo vengono vendute a diverse migliaia di euro a notte. Un “lettino” con tenda da sole sulle spiagge toscane può costare 500 euro o più al giorno”.
Poi il paragone tra i tiktoker e i turisti dei secoli scorsi, scontenti anche loro. Theodor Fontane, autore di “Effi Briest”, nei suoi scritti privati definiva il Tondo Doni di Michelangelo “nulla di che” e Tintoretto “un imbrattatore”, il Lido di Venezia noioso, il Vesuvio “meno bello della Sprea”.
Il paragone con i tempi moderni corre veloce: “A volte è incredibile quanto siano simili le preoccupazioni dei vacanzieri, anche se ci sono uno o due secoli di distanza tra le loro visite. Per esempio, le difficoltà del viaggio ad Amalfi: “Devi aspettare il traghetto quando ci sono più di 30 gradi”, si lamenta Lexi Jordan di TikTok a proposito del suo viaggio ad Amalfi. Altri si lamentano delle “due ore di coda per un autobus” o degli “80 euro per cinque minuti di taxi”. Anche Sigmund Freud, in realtà un visitatore entusiasta dell’Italia, aveva problemi di trasporto”.
È solo quando si tratta di cibo che le opinioni differiscono tra allora e oggi. Invece di andare in visibilio per la pizza e la pasta e di celebrare la sana dieta mediterranea, i viaggiatori delle epoche precedenti erano disgustati dalla cucina italiana. I visitatori erano particolarmente irritati dal presunto olio d’oliva “maleodorante” e “puzzolente” con il suo “sapore invadente e sgradevole”.
Almeno in questo i turisti moderni salvano il nostro Paese.