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Il caso

Truffa, sequestro di 1,9 milioni a Calatrasi

11 Marzo 2015
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I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Palermo, stanno perquisendo, su disposizione della locale Procura della Repubblica, le sedi della cantina Calatrasi a San Giuseppe Jato in provincia di Palermo, gruppo imprenditoriale siciliano con vigneti nella provincia di Palermo. 

I baschi verdi stanno sequestrando conti correnti, immobili e autoveicoli degli imprenditori, per un controvalore di circa un milione e 900 mila euro.
Secondo l’ipotesi accusatoria, i titolari dell'impresa, Maurizio Miccichè e i suoi familiari, avrebbero ottenuto, del tutto indebitamente, un contributo pubblico, per oltre 1,5 milioni di euro, da fondi comunitari in Puglia riciclandone poi, a fini personali, circa la metà.

La vicenda inizia nel 2007, allorquando l'azienda vinicola, alcuni anni dopo l’acquisizione di uno stabilimento vitivinicolo nella provincia di Brindisi, richiedeva, ricevendolo in più tranches fino al 2010, un contributo alla Regione Puglia, finalizzato, alla ristrutturazione di detta cantina. I finanzieri, partendo da due operazioni bancarie apparentemente scollegate da quel contesto e seguendo i soldi, hanno ricostruito un articolato sistema di frode, attuato dal rappresentante dell’azienda con l’ausilio di un imprenditore lucano trapiantato a Milano, per mezzo del quale è stata rappresentata alla Regione Puglia una realtà completamente artefatta, sia sotto il profilo dell’impegno finanziario apportato dagli imprenditori nell’investimento, sia sotto il profilo delle spese effettivamente sostenute.

Più in particolare, dall’analisi finanziaria effettuata dai militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria è stato appurato che per mezzo di fatture false, transazioni bancarie anomale e documentazione fasulla, gli imprenditori avrebbero ottenuto finanziamenti indebiti utilizzati, almeno in parte, per ripianare debiti pregressi piuttosto che per ammodernare gli strumenti di produzione. Per tale motivo i titolari dell'azienda risultano indagati, a vario titolo, per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e riciclaggio, sotto il coordinamento del Procuratore Aggiunto Salvatore De Luca che si occupa di reati contro l'economia.

La Casa Vinicola Calatrasi Spa fu fondata nel 1980 da due fratelli, Maurizio e Giuseppe Miccichè, che, ereditando dal padre una forte passione per il mondo del vino, decisero di dar vita ad un'azienda che oggi è tra le più note  in Italia. Furono tra i primi a credere nella internazionalizzazione del vino siciliano con importanti joint venture con società australiane arrivando anche a produrre otto milioni di bottiglie di vino dai vigneti immersi tra le verdi colline della Valle dello Jato, nella località di San Cipirello, a sud di Palermo. Recentemente la Calatrasi ha avviato anche importanti sinergie commerciali con la catena Eataly di Oscar Farinetti, in particolare con il format Vino Libero. Tra le aziende italiane che hanno aderito al progetto e alla commercializzazione col logo Vino Libero c'è infatti la Calatrasi & Miccichè. Maurizio Miccichè raggiunto al telefono ha dichiarato: “Dobbiamo ancora prendere contezza del provvedimento giudiziario. Ci difenderemo nelle sedi opportune”.

I. M.