Quante polemiche sta causando la campagna promozionale sul nostro paese ideata dal ministro Daniela Santanché con la Venere del Botticelli trasformata in una influencer. Le gaffe ormai sono quotidiane. E anche il nostro direttore, Fabrizio Carrera, era intervenuto sulla vicenda (leggi questo articolo>). Ora tocca a Stefano Accorsi che in maniera bonaria e un po’ piccata, critica la “Venere influencer”. In un post pubblicato sulla sua pagina Instagram, l’attore-regista appare vestito in smoking, seduto a mangiare della pizza. E la didascalia recita: “Ma ve la facevo io la pubblicità. Ci risparmiavate anche qualcosa…”.
Già, perché la campagna faraonica di “Open to Meraviglia“, (così il claim scelto), è costata ben 9 milioni di euro. E gli errori fatti si sono scoperti in questi giorni. Dal sito scritto in sole 4 lingue, al mancato acquisto del dominio “opentomeraviglia.it”, passando poi per il video acquistato per pochi spiccioli su internet e realizzato in Slovenia, fino alle traduzioni “con Google translate” aberranti e lo slogan poi… metà in inglese e metà in italiano. Inutile dire che il post di Accorsi ha registrato una valanga di commenti positivi, dal “Bravo, sei un grande!”, “Ben detto”, “Ma magari”, fino a “Ed eri pure più figo!”. Oltre a una riflessione, apparsa sempre in un commento del post di Accorsi: “Nove milioni di euro li avessero dati alle scuole di Arte e Cinematografia italiane…”.