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Il caso

“Speculatori contenti con la rimozione di Cartabellotta”

17 Aprile 2014
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Più che una questione politica, l’esclusione di Dario Cartabellotta dal governo regionale sarebbe legata ad altre logiche.

Fatto fuori perché “scomodo”, è l’analisi – in sintesi – di Francesco Aiello, ex sindaco di Vittoria e in passato assessore all’Agricoltura. Sul suo profilo Facebook, Aiello scrive: “Dario Cartabellotta assessore scomodo? Che senso ha la mancata riconferma di Dario Cartabelotta, all'Assessorato Agricoltura? Chi ha voluto il suo allontanamento?”

Domanda alle quali Aiello ipotizza anche le risposte, a cominciare dall’attività di Cartabellotta. “Forse la lotta contro le Agropiraterie e la Difesa delle produzioni siciliane, ha innervosito na puocu di Speculatori, che hanno pensato bene di assestare questo colpo alla capacità di innovare e di guardare avanti”. Un passaggio del post è dedicato alla politica, “debole” secondo Aiello che definisce anche “il ruolo di Confindustria straripante”. E una critica al governatore: “Dispiace solo che Crocetta questo non lo abbia percepito. Non voglio dire subìto, ma sicuramente ha mostrato una linea fragile verso l'Agricoltura”.

Una chiave di lettura che indica poteri forti dietro alla decisione del governatore. “Il lavoro di Cartabellotta in questi anni – dice Aiello, raggiunto telefonicamente – è stato rivolto a valorizzare quell’azione di tanti produttori e organizzazioni, un’azione che punta alla qualità dell’agricoltura e dei prodotti e alla tutela della salute. Quando quest’azione si confronta con politiche di globalizzazione e di industrializzazione evidentemente dà fastidio”.

Grande distribuzione e gruppi industriali che non vedrebbero di buon occhio la legge “Born in Sicily”. “Di fatto questa legge esclude tutti quei processi di trasformazione che non utilizzano prodotti siciliani – dice Aiello – . E questo ovviamente non è condiviso da tutti i grandi gruppi che invece con l’agricoltura fanno affari”. Aiello parla anche dei controlli, avviati da Cartabellotta, e della task force contro l’agropirateria. “Se i controlli sono veri e non solo propaganda – dice Aiello, che all’Agricoltura fu assessore negli anni Novanta con Campione presidente poi negli ultimi mesi del governo Lombardo – c’è chi vuole contrastarli. Ormai c’è un’invasione barbarica di prodotti da tutto il mondo, diventa non solo un problema di qualità da difendere ma anche di salute, del cibo che portiamo in tavola”.

E la politica? “La politica non sa più che strada vuole prendere. Non so se Crocetta farà marcia indietro, mi pare difficile. Ma quando parla di rivoluzione, cos’è la rivoluzione in agricoltura se non sostenere lo sforzo di qualifica della filiera, difendendolo?”. Aiello assessore lo fu negli anni in cui le frontiere iniziavano ad aprirsi, “erano le prime avvisaglie – dice – con i patti bilaterali con i Paesi del Maghreb, i primi capaci di mettere in crisi alcuni comparti della nostra agricoltura. Si vedeva già allora che avrebbero creato scompensi. Oggi processi avanzati di delocalizzazione e di globalizzazione sono stati orchestrati dai grandi gruppi e a pagare è stato il Mezzogiorno”.

L’analisi di Aiello arriva insieme ad altri appelli, gli ultimi di una lunga serie, a una settimana dal rimpasto. La Pro.Vi.Di, associazione dei produttori di vino e distillati, parla di “spaccatura fra il presidente Crocetta e il mondo agricolo”, spacctura che “sembra approfondirsi sempre di più”. La preoccupazione più forte  dei produttori riguarda “l'utilizzo dei fondi comunitari e la capacità di progettare insieme alle aziende, le politiche di sostegno previste con la nuova PAC, le iniziative di internazionalizzazione delle aziende sui mercati, le politiche di qualificazione e di difesa dei prodotti siciliani e, non meno importante, la partecipazione della Sicilia all'Expo 2015, con l'assegnazione, davvero strategica – del Cluster sulla Biodiverità del Mediterraneo”. “Abbiamo di fronte uno scenario incerto e cupo – spiega Leonardo Agueci, presidente di Providi – in una fase in cui occorreva assicurare continuità d'azione e credibilità delle Istituzioni”. L’associazione ribadisce l a richiesta d'incontro per capire come si intendano affrontare queste questioni, ancora  aperte e urgenti. Vogliamo capire quale sarà il futuro dell'IRVO, con la centralità che oggi riveste per il sistema vitivinicolo della Sicilia e che, nel bilancio della Regione (ancora non approvato) ha visto ulteriormente ridotte le dotazioni finanziarie, decretandone una lenta agonia. 

Dario Guarcello, presidente del Divino Festival parla del “più grande errore commesso da Crocetta” e ipotizza anche lui “giochi di potere”. Di Cartabellotta “da assessore – dice Guarcello – Born in Sicily ha avuto la sua immediatezza e il suo riscontro su tutto il comparto, da direttore IRVV oggi IRVOS, ha sempre sostenuto il nostro lavoro di promozione del vino e di momenti d’incontro con le grandi realtà internazionali al quale ci rivolgiamo”. E rivolto al governatore, dice: “Presidente Crocetta credo che il passo indietro era dovuto, altrimenti la sua rivoluzione tanto gridata nelle piazze e in TV, sembra quasi un servile inchino ai poteri forti, un omicidio a chi ogni giorno sporca le sue mani di terra con orgoglio e con la voglia di far diventare l’agricoltura Siciliana con le sue peculiarità e le sue biodiversità economia e benessere”.
 

Stefania Giuffrè