Etichetta della Markgraf von Baden
Il Prosecco, si sa, è un accertato caso di successo del vino italiano degli ultimi anni.
Non ci stupirebbe se fosse il più grande in assoluto. Tra gli anni ‘90 e i primi del 2000 sono stati fatti dei passi importanti, piccoli passi che hanno costituito le fondamenta di un business milionario dalle proporzioni colossali. Negli ultimi 5 anni un boom sensazionale.
Prosecco non è il solo, ma è così, nome di un vitigno, bensì un sinonimo di vino spumantizzato, italiano, di qualità. Non ce ne vogliano quelli del Franciacorta, ma il fenomeno Prosecco è un business numericamente molto più interessante. Da Amburgo a Monaco, da Colonia a Berlino, fiumi di Prosecco vengono importati in ristoranti, nelle enoteche e nei supermercati per la gioia del pubblico tedesco. Vino di qualità a prezzi contenuti. E che c’è di meglio?
E’ perfettamente comprensibile, il business fa gola a molti. Non c’è nulla di male a voler sfruttare un’onda commerciale così alta.
E così ci siamo chiesti se per caso la Markgraf von Baden, una cantina tedesca sul lago di Costanza dei principi/margravi del Baden (i vigneti sul lago e il castello di Salem, sede della cantina, sono di una bellezza commovente e varrebbero un viaggio), hanno inteso di sfruttare il successo commerciale del Prosecco. Sì, perché tra le linee di produzione c’è “Sekt & Secco”, dove “Sekt” è sinonimo di spumante, e “Secco” è sinonimo di… di che? Il vino è un blend di Müller-Thurgau e Bacchus, quest’ultimo un altro degli incroci con il Riesling, descritto come “…brioso, fresco, elegante, un vino con le bollicine, anzi perle (Perlen-wein) di insolita finezza, un vino da tener sempre pronto e in freddo. Per l’aperitivo, in vostro balcone, dopo il lavoro”.
A noi pare una descrizione buona per il “ProSecco”. Il nome è “Secco”. Fate voi.
http://www.markgraf-von-baden.de
http://f2421803.td-fn.net/cms/dokumente/Bodensee%20Secco%20Weiss_1006_1.pdf
Marina Violetta Carrera