Era già successo lo scorso anno in un ristorante ligure. Ora, sempre durante la stagione estiva, risuccede a 2.100 metri di altitudine. Un ristorante sopra Ortisei, Malga Cason Rascesia, lo scrive a penna in fondo al menu: “Per ogni piatto vuoto in più si pagano 3 euro”.
Un cliente ha segnalato l’accaduto sui social scatenando la polemica. Ma la pratica viene messa in atto già da un anno e sarebbe controbilanciata dal coperto gratuito.
Così il ristoratore Fabio Farinelli, contattato da La Repubblica, ha spiegato la sua posizione. “Ci capita spesso che una famiglia ordini una sola portata e poi la divida usando i piatti vuoti. Non crediamo di fare nulla di sbagliato facendoci pagare il lavaggio, le posate, i tovaglioli e l’acqua naturale. Sono tutti servizi che non ci arrivano gratis. Il prezzo del piatto vuoto è scritto chiaramente sul menù, chi è contrario può non chiederlo”.
Lo scorso anno la polemica era nata dalla foto di uno scontrino pubblicato da Selvaggia Lucarelli dell’Osteria del Cavolo di Finale Ligure in cui si segnalavano due euro in più per un “piattino in condivisione”.