La Commissione europea non ha proposto di “annacquare il vino” ma di modificare il quadro giuridico dell’Unione europea per consentire lo sviluppo dei vini analcolici.
Lo ha detto il portavoce della Commissione europea, Balazs Ujvari. “Il potenziale del vino analcolico è una opportunità di mercato importante per il settore europeo del vino” e “la domanda di consumo di prodotti di vino con una bassa gradazione alcolica è aumentata significativamente”, ha detto. “Nella proposta del 2019 della Politica agricola comune (Pac), la Commissione ha proposto di adattare il quadro legale dell’Unione europea del vino per includere questi prodotti. E’ importante sottolineare che la proposta della Commissione non include nessuna aggiunta di acqua al vino. La nostra proposta non include alcun riferimento ad aggiungere acqua al vino – ha specificato – La proposta che abbiamo fatto è nel processo di negoziazioni come il resto della Pac e speriamo che i co-legislatori sosterranno questo approccio per il bene del settore”, ha aggiunto.
“E’ importante – afferma il portavoce – chiarire la faccenda e correggere le cose che vengono raccontate. Il potenziale sviluppo di vini dealcolati è un’importante opportunità di mercato per il settore vinicolo dell’Unione europea. Tuttavia va notato che la proposta della Commissione non fa alcun riferimento all’aggiunta di acqua. E’ in corso un negoziato legislativo e speriamo che i colegislatori appoggino questo approccio, a beneficio dell’intero settore vinicolo Ue”. Nella proposta, conclude, “non si parla di vini senza alcool, bensì di vini a minore tenore alcolico, che è una distinzione importante da fare”.
C.d.G.