(Stefano Zanette, presidente del consorzio Prosecco Doc)
Oltre novemila bottiglie di falso champagne Moet & Chandon sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Padova, insieme a 40 mila etichette false e 4.200 scatole tutte con il marchio falso del celebre vino francese.
La vendita delle sole bottiglie rinvenute avrebbe fruttato all’organizzazione un introito di circa 350.000 euro; importo destinato a lievitare ad oltre 1,8 milioni di euro se si considerano le decine di migliaia di etichette pronte all’uso. Una volta accertata la genuinità del vino, d’intesa con l’autorità Giudiziaria, le Fiamme Gialle hanno donato le bottiglie sequestrate, dopo l’asportazione di tutte le etichette e segni distintivi del marchio contraffatto, ad alcune associazioni che operano nel Veneto.
Ma il sequestro operato dalle Fiamme Gialle ha scatenato l’ira di Stefano Zanette, presidente del consorzio di tutela della Doc Prosecco. Infatti, in molti, hanno detto che all’interno delle bottiglie sequestrate era contenuto del Prosecco.
“Sono indignato di fronte al fatto che si usi ogni pretesto per parlare di Prosecco, anche a sproposito. Come oggi. Ancora una volta la nostra Denominazione viene tirata in ballo da chi ne parla senza cognizione di causa, senza consapevolezza del danno enorme generato nei confronti di un sistema produttivo virtuoso e soprattutto senza pagarne le conseguenze”, dice Zanette. Che prosegue: “Sia chiaro una volta per tutte che il Prosecco, per definizione – è solo quello certificato ovvero che ha richiesto e ottenuto il contrassegno di Stato emesso dalla Zecca. Quindi il vino sequestrato non può in alcun modo essere identificato con il Prosecco che è una denominazione e non una varietà”.
“In virtù del mio ruolo non solo di presidente della Doc Prosecco ma anche della Società consortile a responsabilità limitata ‘Sistema Prosecco scarl’ che opera a tutela della tre denominazioni e dei relativi territori di produzione: Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, Asolo Prosecco Docg e Prosecco Doc, ho conferito immediatamente mandato ai nostri legali di ricorrere alle vie legali contro chiunque usi informazioni non corrette diffamando un prodotto di eccellenza del made in Italy”.
C.d.G.