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Il caso

Mangiare all’aperto a luglio e agosto? Fa troppo caldo. Dopo quest’estate va ripensato il modello dehors

22 Agosto 2024
Un dehors - ph Gioele Fazzeri da Pixabay Un dehors - ph Gioele Fazzeri da Pixabay

A luglio e agosto non è più possibile mangiare all’aperto. Bisogna rivedere il significato di dehors e capire quando è possibile utilizzarlo. Parlo agli amici ristoratori, agli amici pizzaioli, a chi gestisce un bar o un qualsiasi locale dove si somministrano cibi e bevande. Non illudiamoci per queste giornate adesso un poco più fresche. Quest’estate è una stagione spartiacque non solo per l’agricoltura colpita da una siccità biblica, ma anche per l’idea di mangiare fuori come si è sempre fatto in tutte le stagioni calde a nostra memoria. Non c’è più l’escursione termica, non ci sono più serate fresche da nord a sud, soprattutto se siete in una grande città. Si salvano solo i centri abitati ad almeno 600/700 metri di altitudine o le alte colline dove l’escursione termica non manca neanche in questi giorni torridi. Ho gruppi di amici che mi interrogano per sapere di locali dove mangiare con l’aria condizionata. Non ho molte risposte. O ti rifugi in qualche albergo. Oppure hai scelte limitate in molte città del Sud Italia, Sicilia compresa. Perché i luoghi dove mangiare con l’aria condizionata sono davvero pochissimi.

Anche quei posti sul mare che ti regalavano una piacevole brezza marina quest’anno soffrono. Si suda. Si mangia e si beve. E si suda. E si sogna un luogo fresco come ha scritto qui l’amico e collega Giovanni Franco. Qualcuno sta cercando di correre ai ripari utilizzando nebulizzatori. Un pizzaiolo di Palermo ha chiesto di poter verificarne l’efficacia in qualche locale. Risposta del rivenditore: mai venduto un nebulizzatore al Sud. E certo. Chi ha mai avuto questi problemi da Firenze in giù? Al Nord, paradossalmente, sono più abituati a contrastare l’afa. Al Sud si è sempre beneficiato del venticello serale. Non è più così. Rimedi? Forse i nebulizzatori. In ogni caso qualcosa che rinfreschi all’aperto. Oppure tornare al chiuso con l’aria condizionata, a patto che funzioni, sia potente da ristorare tutte le persone sedute e il viavai e le porte che si aprono di continuo. Che poi il paradosso è che proprio nei mesi in cui la gente è più propensa a mangiare all’aperto si ritrovi a stare seduta con un ventaglio tra le mani. Luglio e agosto sono ormai come gennaio e febbraio. Niente dehors. C’è brutto tempo. Anche il troppo caldo è un brutto tempo.