Il consumo di olio extravergine di oliva come la pillola blu, meglio conosciuta come Viagra? C’è una ricerca favore di questa tesi ma gli esperti contattati da Cronache di Gusto mettono le mani avanti. Certo è che l’olio di oliva di qualità sta vivendo un momento favorevole sul versante del salutismo, ogni giorno vengono fuori studi e ricerche che attestano i benefici effetti di un consumo costante dell’olio di oliva. Ma torniamo alla notizia sulla correlazione tra olio e pillola blu.
Secondo una ricerca dell’Università di Atene presentato al Congresso della European Society of Cardiology, bastano 9 cucchiai alla settimana per ridurre del 40% il rischio di impotenza e aumentare notevolmente i livelli di testosterone, riducendo il rischio di disfunzione erettile. Lo studio, condotto dalla ricercatrice Christina Chrysohoou, ha coinvolto 660 uomini con un’età media di 67 anni, che segue una dieta mediterranea ricca di olio d’oliva, frutta, verdura e pesce. Ed ecco il parere degli esperti da noi interpellati.
“Io ci andrei cauto” dice il professor Giorgio Calabrese, nutrizionista e consulente scientifico del ministero della Salute, che spiega “il concetto delle proprietà afrodisiache dell’olio nasce da una valutazione indiretta perché l’olio contiene idrossitirosolo e vitamina E, antiossidanti che rendono fluido il sangue. Questo può indurre a pensare che possano favorire l’irrorazione dei vasi sanguigni che partecipano all’erezione, ma poi le problematiche relative all’impotenza sono legate a fattori ormonali ed enzimatici. Di certo tra tutti i grassi, da sempre gli esperti ribadiscono che l’olio sia da preferire ai grassi animali” aggiunge il professor Calabrese spiegando come il sistema di calcolo del Nutri-Score, etichetta nutrizionale che visivamente ricorda un semaforo e che valuta la qualità di un alimento con un codice colore e una lettera (da A a E) per guidare i consumatori verso scelte più salutari, sia stato rivisitato per tener conto meglio delle caratteristiche nutrizionali dell’olio extravergine di oliva che, “pur essendo ricco di grassi sani (monoinsaturi), conteneva inizialmente un punteggio meno favorevole a causa dell’alto contenuto di calorie e grassi. Tuttavia, con l’aggiornamento, è stato attribuito un punteggio più positivo, riconoscendo i suoi benefici per la salute, come le proprietà antiossidanti e il suo ruolo nella dieta mediterranea”, ha detto il professor Calabrese. Le proprietà nutritive dell’olio EVO, fa infatti bene per la presenza di grassi monoinsaturi (che aiutano a ridurre il colesterolo e a proteggere il cuore insieme ai fitosteroli), acidi grassi essenziali, importanti per la salute del cervello e del sistema cardiovascolare, polifenoli e Vitamina E (antiossidanti), vitamina K e l’oleocantale, potente antinfiammatorio che si avverte con un pizzicore in gola.
Anche il professor Tiziano Caruso, docente di Olivicoltura presso il Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo, invita alla cautela nel pensare che il consumo di olio EVO possa equiparare l’effetto della “pillola blu”. “Siamo in un mondo in cui si dice tutto come il contrario di tutto meglio contestualizzare questa ricerca nell’ambito di un’alimentazione sana in cui la scelta dell’olio EVO possa favorire la nostra salute e conseguentemente anche nell’aspetto oggetto dello studio, che comunque riporta dei dati scientifici da contestualizzare. Il professore Caruso, sottolineando le virtù dell’olio EVO, ne raccomanda il consumo di due cucchiai abbondanti al giorno (20 g), da preferire ad altri grassi alimentari d’origine animale e alla nostra domanda sulla possibilità che l’olio EVO ottenuto da alcune cultivar possa avere delle proprietà nutritive maggiori di altre risponde “che le varietà abbiano una diversa composizione chimica è vero, sia che siano siciliane che siano di altri del bacino del Mediterraneo, che ci sono delle varietà che contengono, che hanno una concentrazione maggiore di polifenoli di altre, è anche vero. Per esempio, una delle varietà più diffusa in Italia, la Coratina, tipica della Puglia e in particolare nella zona di Andria, ha il massimo contenuto in polifenoli, una potente sostanza antiossidante Tuttavia, capita che appena estratto, quest’olio per la sua amarezza e piccantezza è difficile da consumare in un’insalata”.
In conclusione, entrambi gli esperti sostengono che gli oli EVO, in virtù delle loro caratteristiche, incidono positivamente sulla salute, al punto che per un periodo alcune tipologie venivano commercializzati anche in farmacia. Tuttavia, il consumatore di oggi è così attento che sa riconoscere ciò che acquista e riconoscere in scaffale al supermercato molti prodotti di qualità. In merito alla ricerca, entrambi gli esperti invitano a contestualizzare nell’ambito di uno stile di vita sano e a non pensare che nel caso specifico, solamente il consumo d’olio EVO possa equiparare gli effetti della “pillola blu”. E comunque, sia Caruso che Calabrese danno per scontato il fatto che l’olio da acquistare e consumare debba essere di qualità. Un olio non di qualità dà oli che perdono quei benefici per la nostra salute.