Immaginate la scena. Un gruppo di cinesi in aeroporto a Pechino in partenza per l’Italia, una vacanza nel Belpaese. E lì, vicino al gate, il gruppo di turisti catturato da un’immagine che richiama le bellezze dell’Italia con una Venere di Botticelli seduta al tavolo davanti una pizza e un bel bicchiere di acqua. Acqua? Sì. Avete letto bene. Acqua. E speriamo sia solo un errore che qualcuno al ministero del Turismo corregga prestissimo. La campagna di pubblicità per il quale saranno spesi ben nove milioni di euro e commissionata a una delle più importanti agenzie pubblicitarie, la Armando Testa, riproduce in una delle sue immagini una Venere di Botticelli che mangia la pizza con un bicchiere d’acqua. Ma allora, ci chiediamo, tutti i buoni propositi e le attenzioni del governo dedicati al vino, la grande passerella del governo Meloni, compresa pure lei, la presidente, al Vinitaly di pochi giorni fa a cosa sono serviti se poi si fanno errori da matita blu, sbagli di questo genere? Caro ministro Lollobrigida dove sei? In un attimo abbiamo spazzato via mille promesse e mille buone intenzioni. Stiamo raccontando al mondo intero che il vino in Italia non esiste. O quasi. Roba da restare basiti.
Non entriamo nel merito delle critiche di Vittorio Sgarbi che ha da ridire anche sull’uso dell’arte per promuovere l’Italia in questo modo, ma cosa deve pensare il viaggiatore del mondo che vuol venire in Italia per mangiare e bere bene se vede una pizza abbinata a un bicchiere di acqua? E parliamo di mezzo mondo, perché come ha annunciato in pompa magna il ministro del Turismo Daniela Santanchè in una conferenza stampa con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e l’ad di Enit Ivana Jelinic, la campagna si svilupperà su tutti i principali mercati internazionali, sia consolidati che ad alto potenziale, con una intensità ponderata sulla base dei flussi turistici esistenti e i flussi attesi. In particolare, Europa, Paesi del Golfo, Usa, Centro e Sud America, Cina, India, Sud Est Asiatico e Australia. E non è finita. Circa la metà dell’investimento si concentrerà sui principali hub aeroportuali internazionali, con il video promozionale che sarà diffuso sui voli Ita Airways e sulle stazioni ferroviarie europee, con collegamenti diretti con l’Italia e ove esiste una forte sinergia tra Enit e Trenitalia: Francia, Germania, Austria, Svizzera. Avete capito? L’Italia del vino spazzata via da una campagna pubblicitaria voluta dal governo e che non tiene conto del nostro primato produttivo e in qualche modo qualitativo. Speriamo ci sia consapevolezza e celerità nel correggere quest’errore. Perché così l’Italia del vino si è persa in un bicchiere d’acqua.