da sinistra Roberto Moncalvo e Angelino Alfano
Vino adulterato con vaghi riferimenti al Made in Italy, etichette contraffatte, prodotti privi di qualunque tracciabilità.
Sono solo alcuni esempi di migliaia di prodotti che invadono ogni anno il mercato italiano.
Un convegno, dal titolo “La legalità nel bicchiere, il piano d'azione” ha illustrato la situazione del comparto agroalimentare italiano. Presenti il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina; il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano; il Presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo e il Presidente Giancarlo Caselli alla guida dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura. Una fondazione recentemente promossa da Coldiretti e presieduta dall’ex procuratore antimafia, nata per contrastare le contraffazioni alimentari, diffondere una cultura che valorizzi gli elementi distintivi della produzione agricola e proponga azioni collettive di tutela dei consumatori.
Le nuove forme di illegalità, infatti, riguardano la falsa evocazione di marchi Dop/Igp/Stg/Doc e biologico, e le violazioni alle norme su etichettatura e tracciabilità. Alcuni numeri illustrano la situazione attuale con i sequestri di etichette contraffatte, che nel 2013, ammontano 3.367.846 unità (634.000 nel 2012 + 431%) e dei sequestri di prodotti agroalimentari irregolari che ammonta a 9,7 mila tonnellate (7,1 mila nel 2012 + 34%). E ancora, meno 9.308 tonnellate di vino non conforme ai disciplinari di produzione, non tracciato e, in alcuni casi, risultato adulterato con varie sostanze di dubbia natura. “Una stima sul volume di affari delle agromafie parla di qualcosa come 14 milardi di euro – ha spiegato il presidente dell' Osservatorio Giancarlo Caselli -. Un dato allarmante, che deve far riflettere molto. Un settore strategico per le mafie che hanno individuato in questo comparto una nuova fonte di business, peccato che chi ci va di mezzo sono i consumatori finali”.
Roberto Chifari