«È nostro preciso obiettivo assicurare che attraverso i controlli si mantenga la correttezza del sistema combattendo quei comportamenti, a volte solo ambigui, altre dichiaratamente fraudolenti, che ingannano i consumatori
e non permettono agli operatori meritevoli di promuovere e identificare le caratteristiche specifiche dei loro prodotti». Così il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Francesco Saverio Romano ha commentato l’ingente sequestro di vino e quello di olio eseguiti dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità, guidato dal Capo Dipartimento Giuseppe Serino. Oltre 70.000 bottiglie di vino «Langhe Rosso Doc 2010» – informa una nota del ministero – sono state sequestrate in provincia di Cuneo da funzionari del locale ufficio dell’Ispettorato per varie irregolarità riscontrate nel sistema di etichettatura.
In particolare, oltre a riportare la dicitura per designare i vini a Doc e Docg riservata ai prodotti della Valle d’Aosta di bilinguismo francese e la non corretta indicazione del grado alcolico effettivo, il prodotto veniva presentato con diciture ambigue, quali «fresco» e «giovane»tali da richiamare nel consumatore le caratteristiche di un vino novello, ma tale non era. In ogni caso, utilizzando diciture non previste dal relativo disciplinare di produzione. In Sicilia,presso un’azienda di Palermo e un deposito di Catania,l’Ispettorato ha posto sotto sequestro circa 2.500 bottiglie di olio di extravergine di oliva, confezionate da un’impresa pugliese per la mancata indicazione dell’origine del prodotto,invece, obbligatoriamente richiesta per l’olio extra vergine. Dall’esame dei documenti si ricavava che il prodotto era di origine comunitaria.
Il caso