Intanto Vinitaly International ha incontrato a Pechino esponenti del Ministero del Commercio per fare chiarezza sui prossimi passi che dovranno affrontare i produttori italiani
Terry Xu
da Shanghai Bianca Mazzinghi
Due moduli da compilare, in cui si dichiara di essere azienda produttrice ed esportatrice di vino in Cina e di voler collaborare alle indagini del governo di Pechino rispettivamente su anti-dumping e sussidi europei.
Questo dovranno fare le aziende europee, e quindi italiane, entro il 21 luglio, ovvero appena venti giorni dopo l`annuncio dell`apertura delle due inchieste. Tra le imprese registrate, il Ministero del Commercio (Mofcom) ne selezionerà quindi alcune da analizzare e a queste saranno inviati ulteriori questionari e richieste relative a produzione, esportazioni, vendite, costi (vedi la voce Tempistiche sotto). In realtà la partecipazione è facoltativa, ma la registrazione si renderà comunque obbligatoria in futuro e, se fatta subitom dando quindi disponibilità a collaborare sulle indagini, permetterà alle società “cooperanti” di avere uno sconticino nel caso le tasse aumentassero effettivamente.
Questa pare del resto l`ipotesi piu` accreditata tra gli addetti ai lavori in Cina. “Penso che il governo alzerà le tasse sull`import che dal 14% potrebbero passare addirittura al 30%”, ci dice Terry Xu, giornalista, educatore e Chief Wine Consultant di YesMyWine, nota piattaforma di vendita online. Le conseguenze? “La più diretta chiaramente l`aumento dei prezzi dei vini europei. Tuttavia, a causa degli immense quantità che gli importatori cinesi hanno in magazzino, i prezzi al dettaglio non aumenterebbero immediatamente. Una seconda conseguenza sarebbe la perdita di competitività sul prezzo del vino entry level europeo a vantaggio dei prodotti dei paesi del nuovo mondo, come Cile o Autralia. Terzo punto, l`aumento incoraggerebbe il commercio illegale da Hong Kong dei vini di qualità. E quarto, aumenterebbe, ma lentamente, la quota di mercato dei vini del nuovo mondo e certamente dei produttori di vino locali”.
Molti altri giornalisti e importatori cinesi incontrati prevedono un simile esito. Leos Tian e` piu` cauto. “Non e` detto. L`indagine dureràun anno e in un anno tante cose possono cambiare, secondo gli sviluppi del mercato e della politica”, dice il direttore dell`ufficio di Shanghai di New Food Magazine, principale giornale per addetti ai lavori del paese. “Comunque, in entrambi i casi penso che il mercato e gli importatori troveranno molti modi per reagire o adeguarsi a eventuali cambiamenti, naturale adattamento del mercato; perché comunque vada il vino saràvenduto e bevuto sempre di piu`”. Nel caso venisse effettivamente approvato l`aumento, questo coinvolgerà soltanto il dazio doganale, il famoso 14%, ma non andràa toccare Iva e tassa di consumo che al momento fanno salire l`imposizione totale al 48%.
Stevie Kim
“Mofcom vede l`apertura del procedimento di antidumping come uno strumento per cercare di mettere un po' d`ordine nel mare magnum cinese”, ci dice Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International, dopo aver incontrato in questi giorni esponenti del Mofcom a Pechino e cercato di fare chiarezza sui prossimi passi che dovranno affrontare i produttori italiani. “Vogliono controllare meglio il mercato – aggiunge – e forse hanno anche ragione dato il caos che si trova in questo paese, dove circolano tanti falsi e tanti prezzi diversi. Ho percepito da parte loro l`interesse a ricercare e portare piu` qualità in questo settore”. Nello specifico, Kim mette in evidenza la data chiave del 28 dicembre prossimo, entro la quale chi ha ancora merce da sdoganare può farlo sotto l`attuale tassazione.
Quello che accadrà dopo quella data, e dopo la chiusura dell`indagine tra un anno, sarà il risultato di approfondimenti, trattative e discussioni presubilmente portate avanti contemporaneamente in diversi scenari. Secondo alcune autorità europee la decisione di avviare l`indagine sarebbe stata presa in risposta all`annuncio dell`Ue di aumentare i dazi sui pannelli solari di provenienza cinese, comunicato il 4 giugno, un giorno prima della convocazione di rappresentati Ue da parte del ministero cinese per avere chiarimenti sull`import di vino. “No – dice Kim – non abbiamo parlato di pannelli solari al Mofcom”. Quest`ultimo ha escluso ogni interdipendenza tra le due questioni e riferito di aver deciso di procedere dopo aver ricevuto una richiesta di approfondimenti avanzata il 15 maggio scorso dai rappresentanti nazionali del settore del vino e da alcune associazioni di categoria, che hanno invitato il governo a indagare in particolare sui sussidi e finanziamenti concessi dai paesi dell`Unione alle aziende che operano in Cina.
Quale sia stata la ragione poco importa al settore stesso. Quello che e` al momento certo sono un`indagine in corso e l`interesse crescente degli imprenditori cinesi verso un settore in espansione, quindi strategico, che Pechino cerca di non lasciarsi sfuggire di mano. Forse anche qualche altro governo dovrebbe pensarci meglio.
TEMPISTICHE
1/7/2013 立案Inizio indagine
21/7/2013 2013/7/21 登记应诉截止期Termine ultimo per registrarsi
31/7/2013 发放问卷最后期限 Scadenza invio questionari
27/8/2013 发放补充问卷 Diffusione ulteriori questionari
28/12/2013 公布初裁公告Diffusione prime comunicazioni
17/1/2014 提交对初裁评论意见截止期Termine ultimo per presentare osservazioni
11/2/2014 提出价格承诺截止期Termine ultimo per presentare proposte con impegni a ridiscutere strategie dei prezzi
26/2/2014 公开听证会Udienze pubbliche
8/3/2014 提交听证会书面意见截止期Scadenza consegna considerazioni scritte sulle udienze
7/5/2014 发布终裁公告Comunicazione finale
COME FARE
Sono due gli enti a cui spedire i moduli (scaricabili dal sito di Vinitaly http://www.vinitalytour.com/moduliregistrazione_eng.php): il Bureau of Fair Trade for Imports and Exports (BOFT), che indaga su eventuali procedure di dumping e sovvenzioni, e il Bureau of Investigations Industria Injury (BIII), responsabile di accertare se ci sono stati danni all`industria del vino locale. Nel caso si decida di procedere, e` necessario registrarsi separatamente, prima al Boft, quindi al Blll. Il modulo di iscrizione può essere inviato al BOFT in inglese, via fax o recapitato a mano, mentre il BIIL accetta solo documenti compilati in cinese e spediti o consegnati a mano.
Il Ministero del Commercio cinese, MOFCOM, prevede di completare le indagini prima del 1 luglio 2014, periodo che potrebbe essere esteso al 1 gennaio 2015, nel caso di circostanze particolari.
I ministeri di Sviluppo Economico, degli Esteri e delle Politiche agricole, con l’Ice, hanno creato una task force per venire incontro alle imprese interessate, aiutarle nella compilazione e nella consegna dei moduli.
Per eventuali chiarimenti, questi i contatti: anti.dumping@mise.gov.it-(06-59932505; 06-59932197; 06-59932529; 06-59932557