Renato De Bartoli: lo declasso, i miei clienti lo compreranno lo stesso
Il Grappoli del Grillo annata 2013 di De Bartoli, uno dei vini più noti della storica cantina marsalese non potrà avere il marchio Doc Sicilia.
Il bianco, Grillo in purezza, non ha superato la prova delle analisi chimico/fisiche per ottenere il riconoscimento del marchio Doc Sicilia. La comunicazione, annunciata al produttore, stabilisce che, in base alle analisi effettuate, il campione inviato non è stato conforme per il valore dell’estratto non riduttore, escluso il saccarosio. Il campione di vino di De Bartoli avrebbe, infatti, un valore di estratto secco pari a 17 grammi per litro e non a 18 grammi per litro come prevede il disciplinare.
Nessun commento da parte dell’Irvo secondo cui un vino atto a divenire Doc Sicilia che non supera i parametri stabiliti non può neanche passare all’esame organolettico da parte della Commissione di degustazione che effettua le certificazioni dei vini. Tecnicamente non siamo di fronte ad una bocciatura dal punto di vista organolettico, ma ad uno stop imposto al primo esame chimico/fisico che è risultato incongruente rispetto ai parametri del disciplinare. Di fatto, stando così le cose, il Grappoli del Grillo 2013 di De Bartoli non sarà quindi Doc Sicilia come è avvenuto per l’annata 2012.
Il produttore Renato De Bartoli esprime il suo commento, senza voler criticare la decisione affermando che “giudicare un vino in questo modo appare riduttivo. Probabilmente il mondo del vino soffre di un eccesso di burocratizzazione. La commissione non saprà se il Grappoli del Grillo 2013 è un grande bianco oppure no. Per un parametro sforato di un grammo”.
Il campione potrebbe essere rivedibile. Basterebbe procedere con la prassi di comunicazione tra ente e azienda. De Bartoli, tuttavia, al momento, non sembra intenzionato a far nulla. “Né nuovo invio, né ricorso – spiega -. Preferisco declassarlo ad Igt Terre Siciliane. Mica i consumatori non lo compreranno perché non è Doc Sicilia?”.
F. L.