di Emanuele Scarci
Questi pazzi prezzi delle materie prime mandano in fibrillazione il circuito economico mondiale, comprese logistica e trasporti.
I prezzi sono stati surriscaldati dalla ripresa economica del dopo pandemia, ma anche dal meteo e dalla speculazione. “Commodity Agricole 2022” – l’evento annuale organizzato da Unione Italiana Food e da Areté-The Agri-food Intelligence Company – ha fatto il punto sui mercati delle materie prime agrifood. “Molti mercati – ha detto Mauro Bruni, presidente di Areté – hanno già scontato gli aumenti più sostenuti, ma in alcuni casi ci attendiamo ancora rialzi e per tutti il ritorno a livelli di prezzo pre-pandemia richiederà tempo per la ricostituzione degli stock. Fondamentale monitorare i mercati e sfruttare, ove possibile, gli strumenti delle coperture”.
Questi i trend di circa 30 commodity agrifood:
- Cereali: mercati in forte tensione per la ripresa della domanda asiatica congiuntamente a fenomeni meteo avversi principalmente in Nord America. Prezzi di mais/tenero/duro ai massimi dagli ultimi 10/15 anni.
- Frumento duro: la siccità in Nord America (Stati Uniti e Canada) ha determinato un calo di produzione di oltre il 40% rispetto alla campagna precedente di Stati Uniti e Canada, normalmente la principale area di produzione/esportazione di grano duro al mondo. Questo ha determinato aumenti di prezzo sul mercato Italiano di quasi il 90% da maggio ad ottobre. Sono i massimi storici, che non si vedevano dal 2008.
- Uova, latte e derivati: gli aumenti di cereali e semi hanno determinato rincari sui mangimi che, a loro volta, mettono in tensione il comparto uova e latte. I prezzi delle uova (Cun) sono aumentati del 26% da metà luglio anche sulla scorta di nuovi focolai di aviaria in Unione europea; il prezzo del latte spot in Italia è aumentato del 60% da maggio ad ottobre 2021, anche per effetto dei ritardi nelle consegne di latte, trasmettendo tensione anche su burro, polvere di latte e formaggi.
- Frutta secca: domanda in ripresa e carenza idrica in California hanno spinto i prezzi delle mandorle su rincari di oltre il 60% in un anno. Aumenti anche per il pistacchio (+46% da inizio anno) principalmente per effetto della siccità in Iran. Problemi di offerta anche per le nocciole, con un calo del 60% in Italia per le gelate di inizio anno e prezzi (Avellino) che fanno già segnare aumenti superiori al 50% rispetto all’anno precedente. Il mondo anacardi soffre particolarmente le difficoltà sul trasporto marittimo, il prodotto dal Vietnam ha subito rincari di oltre il 25% in un anno.
- Caffè: aumenti di prezzo di quasi l’80% da inizio anno, dovuto a forte riduzione degli stock la grave siccità che sta danneggiando canneti e piantagioni di caffè Arabica in Brasile (primo produttore ed esportatore), mentre per il Robusta pesano i rallentamenti alle esportazioni causa Covid in Vietnam.
- Zucchero grezzo: aumenti di prezzo del 30% da inizio anno, stesse cause meteo e covid del caffè (Brasile, Vietnam e India sono paesi chiave anche per lo zucchero). Difficoltà produttive hanno determinato una erosione delle scorte di zucchero in Europa, che dovrà aumentare le importazioni dai mercati internazionali a prezzi più sostenuti. In Italia prezzi passati dai 460 euro/tonnellata di fine 2020 a quotazioni attuali anche superiori ai 600 euro/tonnellata.
- Cacao: rialzi superiori al 20% per la fava di cacao fra luglio ed inizio ottobre, dopo un anno di tranquillità dovuto alle abbondanti produzioni in Africa. Pesante correzione nel corso di ottobre, con un calo di quasi il 10% in appena due settimane.
- Oli vegetali: carenza di mano d’opera in Malesia causa Covid, ripartenza della domanda dei grandi paesi importatori, perturbazioni di El Niño e i rincari sul petrolio hanno determinato un aumento dei prezzi di tutto il comparto oli vegetali (palma, girasole, colza, cocco) con incrementi dell’ordine del 50% nel periodo giugno-ottobre 2021. Olio extra vergine di olive con aumenti del 25% per il prodotto comunitario nel 2021, mentre lievi cali si sono registrati per il prodotto italiano.
- Legumi: le condizioni meteo di siccità in Canada hanno pesato sulle produzioni di piselli e lenticchie, con quotazioni in Saskatchewan che da inizio giugno sono aumentate rispettivamente dell’80% (piselli verdi) e del 50% (lenticchie rosse).