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Il caso

Finto radicchio di Treviso alla fiera di Berlino, il caso finisce al Parlamento Europeo

12 Febbraio 2015
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Il caso del falso Radicchio di Treviso scoperto nei giorni scorsi alla Fiera ortofrutticola di Berlino accende il dibattito nelle aule del Parlamento Europeo.

A sollevare la questione è l’europarlamentare leghista Mara Bizzotto, vicesegretaria veneta della Lega Nord, che ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per denunciare “questa grave frode commerciale, in aperta violazione delle regole comunitarie in materia di certificazioni, e l’usurpazione dell’indicazione geografica protetta che garantisce l’unicità e la tipicità del Radicchio di Treviso”.
La Bizzotto, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, chiede inoltre all’esecutivo UE che “vengano messe in atto al più presto tutte le misure di accertamento necessarie al fine di individuare e sanzionare i produttori olandesi e tedeschi che spacciavano nel mercato europeo il falso radicchio di Treviso”.

 “Il radicchio trevigiano taroccato e scovato a Berlino rappresenta l’ennesimo pesante attacco inferto al nostro made in Italy – denuncia l’eurodeputata Bizzotto – Per questo ho chiesto all’UE di attivarsi per identificare e sanzionare i responsabili di questa frode alimentare. I produttori e i commercianti che hanno spacciato per “Radicchio di Treviso” un prodotto coltivato in Olanda e in Germania, vanno perseguiti: non solo perché violano le regole comunitarie in materia di certificazione ma anche perché, con la loro frode, ingannano i consumatori e danneggiano economicamente le tante aziende trevigiane impegnate nella produzione del vero “Radicchio di Treviso”. 

“Sulla questione del radicchio di Treviso falsificato andremo fino in fondo e saremo al fianco delle aziende della Marca Trevigiana e del “Consorzio di tutela del Radicchio Rosso di Treviso Igp e del Variegato di Castelfranco Igp” nella battaglia per proteggere un’eccellenza della nostra terra – conclude l’eurodeputata Bizzotto – La lotta all’agro-pirateria deve diventare una priorità per il nostro Paese e per l’Europa: è fondamentale che a tutti i livelli ci si impegni per tutelare con ogni mezzo l’agroalimentare di casa nostra, un settore che in Veneto conta ben 36 marchi Dop e Igp che rappresentano una risorsa di straordinaria importanza per il nostro territorio e per la sua economia”.

Elisa Costanzo