Adesso sono tre. Tre ristoranti stellati che chiudono nell’arco di un mese. Dopo Accursio a Modica, in provincia di Ragusa (leggi qui) e Floriano Pellegrino e Isabella Potì che annunciano un trasferimento e chiudono il loro Bros di Lecce (leggi qui) se ne unisce un altro. Quello di Felice Lo Basso, chef pugliese molto talentuoso. Non riaprirà i battenti il suo Felix Lo Basso Home&Restaurant in via Goldoni a Milano, una Stella Michelin. L’ultima di una lunga serie attraverso i suoi cinque locali aperti negli ultimi venti anni.
E lo racconta lui stesso in una bella e amara intervista rilasciata ad Alessandra Dal Monte del Corriere della Sera (leggi qui). Lo Basso va giù duro nel denunciare i guai di una Milano definita città insicura, inadatta al lavoro di uno chef e poco solidale, una città dove tra l’altro sono finiti i clienti alto spendenti. Va oltre Lo Basso affermando che il “fine dining è morto”. Andrà a Lugano, in Svizzera.
“Mi sono stancato di questa vita finta”, racconta nell’intervista/annuncio. Il suo è stato un locale innovativo, anche per una città come Milano con 12 coperti, primo format in Italia di cena intesa come esperienza immersiva e teatrale in cui l’ospite si siede al bancone e assaggia un menu a sorpresa scelto dallo chef.
Felix Lo Basso è netto: dal Covid il turismo non si è più ripreso, non ci sono più russi e cinesi e i milanesi non escono più a cena perché la città è troppo cara e gli stipendi bassi. Gli affitti, poi, sono altissimi.
“La verità – si legge ancora – è che un grande chef oggi non verrebbe mai a Milano, qui funzionano molto di più i ristoranti etnici, di cibo dal mondo, che quelli italiani. E così si fa morire la nostra cucina”.
A Lugano aprirà il 20 febbraio un locale a mio nome, “Felix Lo Basso Restaurant”: bistrot con tre sale, aperitivi, eventi e un fine dining da 12 coperti come a Milano.