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Il caso

Domini .wine e .vin l’Australia chiede il rilascio all’Icann e accusa l’Europa e il Nord America di frenare il commercio on line

08 Luglio 2014
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Produttori della California, dell'Oregon di Washington e di New York si sono uniti per chiedere all'Icann di non procedere al rilascio dei domini.wine e.vin.

 L'alleanza oltreoceano, che adesso conta Walla Walla Valley Association, Long Island Wine Council, Napa Valley Vintners, Willamette Valley Wineries Association è dello stesso avviso dei colleghi del Vecchio Continente sull'eventuale danno alle denominazioni e alle possibili frodi al consumatore che potrebbero scaturire se l'Icann andasse a fondo senza prendere in considerazione la tutela delle indicazioni geografiche come chiesto dalle associazioni di categoria e dall' European Federation of Origin Wines. Il clima  è teso, all'orizzontenessuna intesa, come emerso dal meeting dell'Icann di Londra che si è tenuto dal 22 al 26 giugno. Il negoziato per ora è congelato. Dopo l'incontro londinese, l'Icann stessa ha annunciato in una nota che l'accordo non è stato raggiunto per questioni di natura critica”. Se c'è chi ha assunto posizione di forte contrasto nei confronti dell'Icann, c'è anche chi invece incoraggia la società che fa base in California di procedere con il rilascio. L'Australia non condivide i timori espressi dagli europei e dai produttori del Nord America. L'Australian Department of Communications in una lettera indirizzata al presidente del consiglio di amministrazione dell'Icann, Stephen Crocker, ha espressamente criticato la richiesta degli europei di restrizioni sui domini per tutelare le indicazioni geografiche, specificando che i domini non necessariamente corrispondono alle denominazioni, che non causerebbero alcuna confusione o nasconderebbero alcun pericolo di frode, e anzi che i termini relativi alle denominazioni possono essere utilizzati legittimamente come parte di un nome e per diversi scopi, aggiungendo che questo puntare i piedi non farebbe altro che frenare il mercato on line”.