Gianfranco Soldera
La notizia sarà ufficiale domani, al massimo dopodomani, ma Cronache di Gusto è in grado di anticiparla.
Gianfranco Soldera, uno dei nomi simbolo del Brunello di Montalcino esce dal consorzio di tutela. Un addio che per quanto possa essere silenzioso sarà invece molto rumoroso. Non si conoscono i motivi che hanno portato Soldera alla decisione di lasciare il consorzio, sembrerebbe tuttavia che la difficoltà a produrre bottiglie dopo l'attentato (si veda il link), che ha provocato lo svuotamento di vasche e botti del suo prezioso e osannato Brunello, abbia influito non poco nella decisione assieme a una serie di considerazioni sullo stato delle cose, non ultima la vicenda di qualche anno fa che ha visto produttori di Brunello finire sotto inchiesta e subire ingenti sequestri per aver consentito produzioni di vini da uve diverse da quelle previste dal disciplinare. Una ferita, questa, probabilmente non del tutto rimarginata agli occhi di Soldera. Il quale, tra i produttori, è stato sempre uno strenuo ed estremo difensore di tradizioni e rispetto del territorio che non ha mai accettato l'idea che il Brunello potesse subire contaminazioni. Se è successo del nuovo nei rapporti ormai modificati tra lui e il consorzio presieduto da Fabrizio Bindocci si saprà presto. Certo c'è anche il dibattito attorno alla possibilità di introdurre vitigni diversi dal Sangiovese nel disciplinare. E sappiamo bene Soldera come la pensa. Intanto lui se ne va. Dopo citca 40 anni perchè la sua adesione al consorzio risale ai primi anni '70.
Del suo vino invece va detto che nonostante l'attentato, costato l'arresto a un suo ex dipendente quale autore del raid (il processo è in corso) l'ex broker finanziario convertitosi al mondo di Bacco, è riuscito a salvare qualche bottiglia. Diciamo che per ognuna delle sei annate andate perdute, dal 2007 al 2012, riuscirà a tirarne fuori oltre un migliaio di bottiglie per anno. Il 2007 per esempio ci sarà e ha deciso di declassarlo a Igt e qualcuno forse lo potrà assaggiare anche al prossimo Vinitaly. E così sarà per le prossime annate a venire. Bottiglie dal numero esiguo la cui vendita sarà centellinata. Delle altre annate, quelle precedenti al 2007, chi ha le bottiglie se le tiene strette. In alcuni locali di Firenze si trovano ormai a un prezzo triplicato e qualcuno dagli Usa è stato disposto a pagarle anche mille dollari a bottiglia.
Appresa la notizia, i vertici del Consorzio hanno dichiarato di non volere rilasciare, al momento, alcuna dichiarazione o commento.
Articolo pubblicato alle 12.10
C.d.G.