Alcuni rosati dell’Etna dichiarati rivedibili.
Lo ha deciso la Commissione di degustazione dei vini a Denominazione di Origine attivata presso l’Istituto regionale Vini e Olii di Sicilia, che ha la competenza di valutare i campioni provenienti dalla Sicilia Orientale per cui si richiede la certificazione.
Il caso si è presentato al momento dell’esame dei vini inviati nell'ultima sessione. Il colore rosato come descritto nel disciplinare “rosato tendente al rubino” non era quello riscontrato nei bicchieri. La maggior parte ha presentato infatti sfumature tendenti al rosa cipolla. “Un colore che rievoca i rosati francesi – ha dichiarato Lucio Monte, direttore dell’area tecnico scientifica dell’Istituto -. Questo cambiamento del colore è una tendenza che stiamo notando in molti vini in questi ultimi anni. Probabilmente le cantine hanno deciso di ottenere questo colore per rispondere a ragioni di mercato. Probabilmente sono gli stessi consumatori ad apprezzare di più queste sfumature. Abbiamo convocato comunque una riunione con i rappresentanti del Consorzio della Doc Etna per valutare il caso e per dare una comunicazione alla Commissione che si è dovuta attenere al disciplinare”. Quanto prescritto non è corrispondente alla realtà di oggi, così l’iter di richiesta per la certificazione rimane in stand by per questa tipologia di vini valutati come rivedibili. “Normalmente con questa dicitura si invitano i produttori che hanno presentato campioni sulle quali si esprimono riserve a procedere con trattamenti enologici che annullino i difetti rilevati e ad inviare un nuovo prelievo – spiega Monte -. In questo caso, sul colore, non applicheremo la stessa procedura, per questo motivo è urgente confrontarci con il Consorzio”. Si attende allora l’esito del tavolo previsto per domani alla sede dell’Irvos in via Libertà 66 di Palermo, in occasione del quale si potrebbe valutare l’ipotesi di un cambio della nota relativa al colore contenuta nel documento di produzione.
C.d.G.