di Mimmo Vita
Prosek, continua la querelle tra Croazia e Italia, loro per usufruire gratis di un abbrivio, noi per difendere la nostra prestigiosa e ricca denominazione veneto-friulana che l’anno scorso ha venduto 756 milioni di bottiglie nelle tre denominazioni Doc e Docg.
Ieri si è tenuto un altro atto di questa triste telenovela. La Commissione europea “ha ricevuto dodici opposizioni” alla domanda di riconoscimento della menzione tradizionale Prosek, come ha fatto sapere il commissario Helena Dalli, che sostituiva il commissario competente Janusz Wojciechowski, stranamente assente, fatto stigmatizzato dalla parlamentare veneta Marta Bizzotto: “Perché il Commissario all’ Agricoltura non ha il coraggio di venire in Parlamento e dire con chiarezza cosa vuole fare sul caso Prosek? A che gioco state giocando”?
“Come prevedono le regole – ha spiegato nella Plenaria del Parlamento europeo la Dalli – le opposizioni ammissibili saranno inviate alla Croazia per osservazioni; quindi tutte le risposte della Croazia saranno comunicate all’Italia. Dopo questo scambio, sulla base delle norme dell’Unione europea e della giurisprudenza della Corte di Giustizia europea, la Commissione prenderà la sua decisione per tutelare o respingere la domanda della Croazia”. “Ormai sono mesi che chiediamo alla Commissione di bloccare il riconoscimento della menzione tradizionale croata Prosek – protestano gli eurodeputati Paolo De Castro (Pd, S&D) e Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) da Strasburgo, – si tratta di un chiaro intento di utilizzare una denominazione che mette sul mercato oltre 700 milioni di bottiglie l’anno per vendere un prodotto totalmente diverso. Da parte nostra non abbiamo nulla in contrario che la Croazia registri un proprio prodotto, ma non deve essere una mera traduzione di un prodotto già sul mercato”.
I croati giovedì si erano presentati a Strasburgo assicurando che il loro Prosek non farà alcuna concorrenza al Prosecco. Ma hanno insistito per il riconoscimento del loro vino che, ricordiamo non è una bollicina ma piuttosto liquoroso. Quasi tutti gli europarlamentari italiani sono pronti a dar battaglia, con al loro fianco i francesi, gli spagnoli e i tedeschi, preoccupati a loro volta di una “breccia” nelle denominazioni, che lascerebbe passare di tutto, sia per i vini che per gli altri prodotti. Va detto comunque che i tempi per una decisione della Commissione europea sulla domanda croata si annunciano piuttosto lunghi. Le organizzazioni agricole hanno tutte stigmatizzato la situazione. Per Coldiretti occorre fermare il tentativo di lucrare sul successo del Prosecco che ha registrato un balzo del 31% nelle esportazioni per un valore record di circa 1,3 miliardi nel 2021.