Cartier porta in tribunale un piccolo produttore della Napa Valley.
Dopo la conquista, nel 2012, della copertina di novembre di Wine Spectator e dei 100 punti, per Mark Carter è iniziata la trafila giudiziaria. La firma della luxury jewelry da 4 miliardi di dollari, che già negli anni precedenti si era appellata alla Corte Federale per difendere i diritti sul marchio, è ritornata all'attacco citando ancora una volta in causa il produttore presso un altro tribunale, a San Jones.
Secondo il colosso del lusso, Mark Carter sfrutterebbe la somiglianza del nome che differisce solo per una “i” utilizzando in etichetta, per il Cabernet super premiato e che gli ha dato notorietà, un lettering del tutto simile a quello che contraddistingue il brand Cartier. Dal canto suo Carter non mostra l'intenzione di retrocedere, rifiutandosi di accondiscendere alle richieste della famosa firma, dichiarando di non avere alcuna intenzione di rinunciare al proprio cognome che, per il produttore, non causerebbe alcun sviamento nel consumatore, trattandosi di due prodotti completamente diversi.
Carter produce 500 casse di vino all'anno e vende ogni bottiglia ad un costo di 125 dollari. Lo scenario delle battaglie legali, si arricchisce nuovamente di un altro caso che vede un titano muoversi legalmente contro una piccola realtà produttiva.