Il caso è scoppiato nel comune di Quincinetto in provincia di Torino. Qui l'amministrazione comunale ha vietato l'ingresso degli animali nei locali pubblici
(ph Giovanni Franco)
di Maria Giulia Franco
Vita da cani o da gatti. Non spetta alle amministrazioni comunali decidere se gli animali di compagnia possono entrare o meno in bar e ristoranti, a deciderlo sono esclusivamente gli imprenditori.
E' questa la posizione di Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, in merito al regolamento del Comune di Quincinetto in provincia di Torino che ha vietato l'accesso dei cani nei locali pubblici, anche se accompagnati dal padrone. ''Se si rispettano le condizioni di sicurezza, comprese quelle igienico-sanitarie – fa sapere il vice presidente vicario di Fipe, Aldo Mario Cursano – l'ingresso di cani in bar e ristoranti dipende esclusivamente dalla volontà degli imprenditori e dalla politica di relazione con il cliente che intendono perseguire. Si tratta di ribadire il principio di libertà che, nel rispetto delle norme, deve ispirare ogni iniziativa imprenditoriale''. Secondo Cursano quindi, ''non spetta alle amministrazioni comunali decidere se gli animali di compagnia devono essere ammessi o, al contrario, devono essere respinti, come ha stabilito un recente regolamento del Comune di Quincinetto in provincia di Torino''.
In tutta Europa la libera circolazione dei cani nei pubblici esercizi, sempre ai guinzaglio e con la museruola, è una norma in vigore dal 2004. “Ma in Italia non è così, non ci siamo ancora adeguati alle disposizioni europee – dice Cursano ma con la stesura del nuovo manuale sulle norme igienico sanitarie che devono essere rispettate nei pubblici esercizi abbiamo introdotto questa importante innovazione che fa cadere i divieti”. Il manuale è stato redatto con il Ministero della Salute e dunque rispetta tutte le disposizioni di legge. Non solo. Queste nuove direttive hanno il potere di superare gli eventuali divieti stabiliti dalle ordinanze comunali.