Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il caso

Calce edilizia al posto di quella alimentare: sequestrata azienda ittica siciliana

15 Gennaio 2020
sequestro_azienda_ittica sequestro_azienda_ittica

Calce edilizia nel pesce al posto della calce per uso alimentare. E acqua “ricca” di batteri coliformi. 

E' stato sequestrato dalla Guardia costiera e dai carabinieri del Noe di Catania lo stabilimento produttivo di proprietà della “Jonica Pesca snc” con sede ad Acireale, contrada Cianciana, una delle maggiori società del settore ittico operanti in Sicilia. Applicata la misura del divieto di dimora a Giuseppe Valastro, 68 anni, amministratore e rappresentante legale della società. Le indagini hanno preso il via a fine 2018 a seguito di un controllo di polizia marittima operato dalla Guardia Costiera di Catania finalizzato alla verifica del rispetto della normativa nazionale e comunitaria sulla filiera ittica presso la società che si occupa di stoccaggio, lavorazione e trasformazione di pesci, crostacei e molluschi.

Dopo le prime irregolarità emerse, i militari del Noe sono riusciti a individuare un pozzo esterno all'area dello stabilimento utilizzato abusivamente da parte del titolare del deposito ittico per tutte le procedure di lavorazione del pescato e per la pulizia dei locali. Nel corso delle attività di indagine è emerso che “l'impresa indicata ha adulterato, contraffatto e immesso in commercio ingenti quantitativi di prodotti alimentari, in particolare stoccafisso e baccalà, utilizzando illecitamente, quali ingredienti del prodotto alimentare, della calce edilizia al posto della calce per uso alimentare, nonchè – evidenziano gli investigatori – ingenti quantitativi di acqua proveniente abusivamente da un pozzo artesiano attiguo che, a seguito delle analisi sulla qualità delle acque provenienti dal suddetto pozzo, eseguite dall'Asp di Catania, ha evidenziato la presenza, nelle stesse, di un alto tasso di batteri coliformi”.

Ravvisati inoltre dalla polizia giudiziaria ulteriori illeciti, anche di carattere penale, tra i quali reati ambientali e violazioni in materia di norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, quali l'assenza di idonea documentazione di autorizzazione allo scarico e della documentazione attestante i campionamenti di monitoraggio delle acque utilizzate per la lavorazione del prodotto ittico, in quanto, a differenza di quanto dichiarato agli Enti preposti al controllo, l'impresa non si limitava alla sola conservazione e commercializzazione dei prodotti ittici, ma anche alla lavorazione, trasformazione, affumicatura e confezionamento degli stessi. Infine, è stata rilevata nello stabilimento la presenza di telecamere di video-sorveglianza rivolte all'interno dei luoghi di lavoro, senza che vi fosse stata specifica autorizzazione da parte dell'Ispettorato del Lavoro.
 

C.d.G.