Ciccio Sultano, si sa, è uno che non le manda a dire. Diretto, provocatorio, un po’ guascone. Se sei giornalista e fai questo mestiere con la testa trovi sempre una notizia o qualcosa di simile quando parli con lui. Non ti delude mai.
Questa volta raccontandosi a Cook, il supplemento del Corriere della Sera, Ciccio ne ha detto una delle sue. E che riguarda le stelle. Non quelle del cielo, ma quelle altrettanto brillanti del firmamento della cucina. Perché Ciccio Sultano vuole la terza stella: “Sarebbe una vittoria per tutta la Sicilia”, dice. E ha anche ragione. Mai nessun cuoco siciliano è riuscito nell’impresa. Ma di certo sarebbe una vittoria tutta sua e della sua compagna e socia Gabriella Cicero. “Stiamo alzando il tiro già da un po’ – dice Sultano a Isabella Fantigrossi – e già ci comportiamo come un tristelato”. Hanno rinnovato molti piatti, la pasticceria per portarla all’altezza del salato con l’arrivo al Duomo di Fabrizio Fiorani e del sommelier Antonio Currò. Ma non solo: “Dal prossimo anno chiuderemo un giorno in più alla settimana – dice Sultano – chi lavora in cucina oggi non vuole solo più soldi, ma maggiore libertà per vivere. Quindi se vuoi una brigata più performante che regga lo stress bisogna creare spazi e tempi di decompressione”. Poi c’è una leggera limata ai dettagli, una strada che, spiega Sultano “ha dei costi, perché aumentando i servizi dovremo necessariamente aumentare i prezzi. Mi hanno detto, gli addetti ai lavori che gestisco con nonchalance le due stelle. Ma io lo dico chiaro: io preferirei gestirne tre con stress. Quanto tempo mi do? Più o meno tre anni. Poi, se ancora nel 2025 le tre stelle non dovessero arrivare, dovremo prendere delle decisioni anche di natura economica, perché tutto l’investimento fatto non sarebbe più economicamente sostenibile. Ora questo spazio (parla del ristorante, ndr) deve andare a reddito, perché dobbiamo onorare tutti i debiti fatti”.
E’ probabilmente la prima volta che uno chef si rivolge in questo modo alla Rossa. Ma è nel personaggio che è Sultano. Uno che ha portato la cucina siciliana a Vienna in Austria, al Pastamara del Ritz-Carlton dove non manca mai la pasta fresca di vari formati e del nuovo progetto del W Rome che sarà inaugurato a giorni, l’hotel di lusso con cui il gruppo Marriott International debutta in Italia e di cui Sultano curerà tutta la parte gastronomica. Lo chef è stato fortemente voluto da Christian Zandonella, bravissimo direttore del nuovo hotel a Roma e già direttore al Ritz Carlton di Vienna. Però alla fine ti viene un dubbio. Vuoi vedere che Ciccio sa già che la terza stella è in arrivo? Ancora pochi giorni. E sapremo.
C.d.G.