“Se ho visto la puntata di Report? Ovvio”. Inizia così la nostra chiacchierata con Angiolino Maule, titolare dell’azienda La Biancara in provincia di Vicenza e presidente dell’associazione VinNatur. Maule non ha certo bisogno di presentazioni. Tutti gli addetti ai lavori conoscono la sua posizione sui vini, la sua idea di produzioni poco invasive e tanto altro ancora. Tematiche di stretta attualità e toccate da Report, la trasmissione della Rai condotta da Sigfrido Ranucci, che qualche giorno fa ha mandato in onda un servizio intitolato “Piccoli chimici” dedicato al mondo del vino italiano. Il “nettare di Bacco” del nostro paese ne è uscito in maniera non proprio positiva. E sono state tante le voci a difesa del comparto vitivinicolo italiano (dal ministro Francesco Lollobrigida, passando per il presidente di Uiv Lamberto Frescobaldi, fino al presidente degli enologi Riccardo Cotarella). E, a onor del vero, sono stati anche tanti gli errori del servizio di Report che hanno presentato come illegali alcune pratiche in realtà legali e consentite.
“Mi meraviglio di tutto lo scalpore che ha fatto questo servizio – dice Maule – Alla fine è stata detta solo la verità: le uve scadenti si correggono“. E riprende: “Certe uve vengono corrette, patinate, truccate – dice – Mi sono meravigliato delle critiche di tanti personaggi che hanno però solo parlato degli errori fatti “dall’esperto di vino”. E’ un po’ come quando il bambino indica la luna, ma ci si focalizza sul dito del bambino”. Come l’esempio della bentonite che nel servizio viene presentata come un correttore del gusto: “Ci fermiamo alle stupidaggini senza dare importanza alle notizie vere”, dice Maule. Che aggiunge: “Lo sanno tutti che le uve scadenti prodotte in territori non vocati vengono poi truccate per renderle “potabili”. Mi auguro che si faccia anche chiarezza su questo tema ed emerga la realtà sulla quantità di pesticidi che viene utilizzata in questi casi”. Sulla questione delle uve prodotte in Puglia per fare il prosecco, dice: “Non è competenza mia dire se la cosa sia vera o meno. Lo sapete. Io sono per i vini naturali e soprattutto per non prendere in giro il consumatore. Mentre talvolta il consumatore viene preso in giro”.
Quindi serve maggiore chiarezza per il consumatore, “perché deve crescere dal punto di vista conoscitivo e deve saper comprare – dice – Ma non è che sia una cosa legata solo al mondo del vino. Parlo anche sui prodotti alimentari in generale”. Sulla questione nuova etichettatura, “sono super-favorevole – dice – ma sapete che per certi aspetti le cose non andranno come sembra. Penso alle analisi nutrizionali che si faranno almeno ogni dieci anni”. E ora cosa succederà? “Non lo so – conclude Maule – Mi auguro che si vada ancora di più in profondità e si faccia sempre più chiarezza. Sarà un vantaggio per tutti. Un modo per colpire i grandi nomi del vino italiano? Non credo. Ma si è trattato di una buona operazione di trasparenza”.