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Il caso

Ais, Maietta rieletto presidente ma è scontro aperto con Scorsone

24 Giugno 2014
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Antonello Maietta, Alessandro Scorsone, Emanuele Conte

Il post elezione Ais è uno scenario da guerra. 

Tutti contro Antonello Maietta, riconfermato con tre mila voti alla presidenza nazionale dell’Associazione. Il clima è più che infuocato. Le polemiche e le denunce esplose a ridosso dell’apertura dei seggi non si sono placate, anzi, sembrano montare di ora in ora. Nella rete e nei social network il caso “pizzini”, così come è stato descritto da Alessandro Scorsone, uno dei quattro candidati al vertice, cioè il facsimile consegnato da alcune delegazioni regionali ai soci presenti al seggio che suggeriva nomi da votare (tra cui solo quello Antonello Maietta per la carica di presidente), e il caso Wroldwide Assosiation Sommelier su cui avevano acceso più di un riflettore i candidati Emanuele Conte e Romeo Mancini, avevano fatto scoppiare la bufera in questa tornata elettorale già conclamata difficile e animata. Tanto che è stato questo il quadro che ha accompagnato il voto: più voci che gridano allo scandalo sulla rete e i tre candidati, Conte, Scorsone e Mancini che chiedono ufficialmente la sospensione delle elezioni alla Giunta Esecutiva Nazionale, organismo terzo di governo dell’Ais. 

Quadro arricchito poi da un comunicato, diramato 36 ore prima delle votazioni, nel quale la Giunta invalida la denuncia di Conte in merito alla Wsa. Nota ritenuta però dai candidati stessi “falsa” dato che l’organo non si sarebbe mai riunito, stando a quanto dichiarano. La classica ciliegina sulla torta, insomma. La miccia che ha mandato in tilt lo svolgersi delle elezioni rendendo ancora di più complicato questo volta pagina dell’Ais verso la ricostruzione, dopo l’uscita di scena da Ais Roma di Franco Ricci.

“Le elezioni sono state chiaramente falsate e in perfetto stile bulgaro – tuona Scorsone – Purtroppo con questi veleni usciti fuori molta gente non vorrà avvicinarsi al mondo Ais. Abbiamo dimostrato come vanno esattamente le cose in Italia. Ci sono bugiardi patentati che oggi diventano presidenti. Siamo dinanzi a elezioni pilotate. Hanno indotto le persone a votare in un certo modo. Non c’è stata democrazia e libertà di pensiero. Come potevano miei colleghi di Roma, e l’ho appurato ascoltando i commenti al seggio, dare la preferenza a determinati nomi, messi in sequenza, che corrispondono a persone del Piemonte o della Toscana che non hanno mai conosciuto? Questa è induzione e questo è il risultato. Diciamola tutta, persone che si presentavano con i prosciutti in mano oggi fanno qualcosa di diverso. Che si prendessero la loro responsabilità. Non si lamentassero se poi qualcuno prende altre strade”.

E' amareggiato Scorsone che si appella al principio della trasparenza. “Io non ho scheletri nell’armadio, non ho fatto campagna elettorale a spese dei soci, non ho chiesto una lira, ho risposto a tutti singolarmente via mail, sono sceso in mezzo alla gente. Ci vuole pulizia. Vogliamo essere informati su ogni singolo euro che spende l’associazione, e questo deve essere reso pubblico on line. Io adesso, lo vedrete tutti, ogni giorno sui social media chiederò conto di ogni singolo centesimo speso dal presidente Maietta. Ricordiamoci che la regola primaria è la trasparenza. Dobbiamo dare in pasto alla gente la verità. E non dobbiamo agire facendo proclami falsi, diramando comunicati stampa falsi (riferendosi al comunicato che invalida le accuse di Conte rivolte alla Wsa). Bisogna dire la verità a quei giovani che vogliono entrare nel mondo dell’associazione. I documenti usciti fuori attestano la poca serietà delle cariche sociali”.

Scorsone teme il declino della reputatione dell’Ais. “A parte il calo di iscrizioni, il mondo ci ride dietro. Diranno sempre di noi “ecco, i soliti italiani!”. E’ questo il messaggio, l’esempio che vogliamo dare? Con i pizzini distribuiti ai soci votanti, abbiamo dimostrato di essere capaci di atteggiamento mafioso”.

A condividere lo stesso stato d’animo di Scorsone è Emanuele Conte, tirato in ballo dal comunicato sulla WSA che per ora alimenta le polemiche. “Queste elezioni sono state un colpo di stato e mi dispiace dovere citare le parole di Berlusconi. Ma è così – dice Conte -.  Siamo dinanzi alla presa di potere del gruppo Maietta. Il loro è stato un intervento a gamba tesa. Ai giovani corsisti, magari sotto esame, hanno dato il fogliettino con scritto chi dovevano votare. La Giunta poi si è dimostrata sorda alle nostre richieste di sospensione delle elezioni. Non ci ha degnato nemmeno di una risposta. E poi durante le votazioni, proprio la Giunta era riunita in seduta permanente, come mai non è intervenuta dopo essere venuta a conoscenza del facsimile che indicava di votare determinati nomi? Sono nell’Ais dal 1982 e non ho mai visto schifezze del genere, neanche sotto Ricci che quantomeno è stato più furbo e intelligente”.

In merito a quello che oramai possiamo definire il Wsa gate, Conte ci racconta che dieci giorni prima delle elezioni aveva pubblicato sul suo sito riprendiamocilais.it l’atto notarile della costituzione della Wsa, in seguito alle rivelazioni di Romeo Mancini a Vinoway, evidenziando come questa associazione privata fosse in netta concorrenza con l’Ais, la quale non risulterebbe come socio fondatore della Wsa contrariamente a quanto dichiarato sul sito ufficiale dell’Ais. E non costituita da persone giuridiche ma solo fisiche, tra queste Antonello Maietta, primo firmatario, e Franco Ricci. Conte, nel suo post, accusa anche Maietta di non essersi firmato nella veste dei ruoli che ricopriva dell’Ais. “Per otto anni ci hanno preso in giro. E poi mi puntano il dito con un comunicato falso dicendo che sono un bugiardo? Un dato eclatante. Nel 2007 e nel 2008 l’Ais ha versato alla Wsa una somma di 327mila euro. Chi risponde di questo fatto? Vogliamo renderlo noto?”.

Mentre raccogliamo le parole di Scorsone e Conte, il presidente Maietta, anch'esso interpellato da Cronache di  Gusto, fa sapere che oggi e domani sarà riunito con i soci per valutare, punto per punto, le risposte alle tante accuse che nei giorni scorsi e in queste ore gli vengono mosse. To be continued.

Manuela Laiacona