Il 2025 inizia col botto a Modica, in provincia di Ragusa. Accursio Craparo, chef tra i più famosi ha chiuso il suo ristorante “Accursio” con una Stella Michelin e trasloca tutto nel suo secondo locale “Radici – L’Osteria di Accursio” sempre nel centro storico della cittadina iblea. Una notizia da cui traspare un ridimensionamento delle attività di uno degli chef più talentuosi che abbia oggi il Sud Italia. La notizia è certificata da un comunicato stampa in cui si spiega che il nuovo anno “ha portato un’importante evoluzione per lo chef Accursio Craparo e per sua moglie Oriana. I loro due ristoranti, Accursio Ristorante e Radici-L’Osteria di Accursio diventeranno un solo luogo dove continuare a fare ricerca, a garantire il profondo senso dell’ospitalità e a proporre una selezione di piatti che guardano con attenzione e innovazione all’idea di trattoria contemporanea”.
Radici, che aprirà i battenti a febbraio, sarà sottoposto a un restyling “per esprimere in modo ancora più pregnante – recita il comunicato – l’intento di Accursio Craparo e di Oriana Aprile, impegnati a disegnare una visione inedita di ciò che oggi rappresenta l’idea di ‘trattoria’ supportata dalla ricerca, dalla sostenibilità, dalla conversione delle materie prime e da procedimenti in cucina molto più snelli ed immediati che conferiscono importanza e sostanza alla proposta di piatti espressi che, come sinora compiuto, attraverseranno la storia della Sicilia, da est a ovest, da nord a sud”.
Ovviamente la Michelin è già stata informata ufficialmente della decisione dello chef. E c’è da chiedersi se la svolta professionale di Craparo e la sua idea di trattoria contemporanea sarà compatibile con l’idea di una ristorazione da Stella Michelin. Oppure sarà un’altra cosa che apre una nuova fase per lo chef siciliano. Se fosse la seconda ipotesi è un ulteriore conferma che il fine dining per come lo conosciamo e lo certifica la Michelin, non vive un buon momento. È di alcuni mesi fa la notizia che il Gagini di Palermo (vedi qui larticolo>) ha divorziato dallo chef Mauricio Zillo con cui aveva conquistato la Stella e ha avviato una nuova vita senza per il momento coltivare ambizioni per il macaron della Rossa. Per Craparo la situazione è ben diversa e c’entra forse con Modica. Perché molto probabilmente la cittadina iblea sta vivendo una fase calante le cui ragioni probabilmente vanno cercate anche nel territorio limitrofo. Secondo alcuni esperti Modica vive male il confronto con la vicina Noto (siamo a 40 minuti da auto) che invece sta vivendo un momento magico. Flussi di turisti dall’alta facoltà di spesa crescenti, imprenditori anche stranieri disposti ad investire, l’ultimo in ordine di tempo è Rocco Forte, ricettività cresciuta parecchio in pochi anni, una capacità di attrazione notevole. E l’arrivo di una Stella Michelin lo scorso anno per il ristorante Crocifisso di Marco Baglieri, se vogliamo restare nell’ambito della ristorazione. Non è che Modica le cose poi vadano malissimo. Anche qui non mancano i nuovi hotel ma è come se si fosse ritto l’incantesimo. Ah, non dimentichiamo anche il trasloco di Caffè dell’Arte, locale storico che ha lasciato il centro antico di Modica per trasferirsi nella parte alta e commerciale di Modica. Anche questo è un segnale di arretramento probabilmente.
Craparo, origini di Sciacca, è arrivato a Modica nel 2003 e subito è partita l’avventura con La Gazza Ladra, ristorante che ha conquistato la Stella annesso all’hotel Palazzo Failla. Poi nel 2014 la decisione di andare per conto proprio e aprire Accursio. Nel 2019 l’apertura di Radici. Oggi la svolta. Lo stesso chef racconta nel lungo comunicato stampa la sua nuova visione di cucina che “sta nel condividere con gli ospiti un’esperienza credibile e genuina, in cui l’ingrediente torna ad essere protagonista assoluto, rispettato nella sua integrità, nella sua bellezza visiva e tattile, nel suo sapore, per rivelare l’essenza di un territorio ricchissimo di storia, biodiversità, identità. Amo raccontare le storie che sono dentro e attorno ai piatti, frutto di ricette tramandate da generazione in generazione, anche lavorando su ricette imperfette o trasformando gli avanzi in nuove creazioni, per ridurre gli sprechi e per valorizzare ingredienti considerati, erroneamente, meno nobili. Ecco perché, oggi, in modo forte, vero, sincero, autentico, sentiamo il bisogno di unire le due realtà ristorative in una grande unica casa: Radici – L’Osteria di Accursio, che continuerà ad accogliere i viaggiatori e gli amanti della cucina siciliana contemporanea”.