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Un grande Nero d’Avola protagonista a Taormina Gourmet: la verticale del mitico Don Antonio di Morgante

29 Ottobre 2023
Ph Vincenzo Ganci – Migi Press Ph Vincenzo Ganci – Migi Press

Un vino iconico, una riserva di famiglia, un Nero d’Avola che non si smentisce, un esempio di qualità. Parliamo del Don Antonio, vino di punta dell’azienda vinicola Morgante, a Grotte un piccolo paese della provincia di Agrigento, a circa 21 chilometri dal mare e dalla Valle dei Templi. A Taormina Gourmet scopriamo sette annate dalla 2020 alla 1999, intraprendendo un viaggio unico guidati dal Master of Wine Pedro Ballesteros. La cantina nasce nel 1994 quando Antonio Morgante decise di fondarla assieme ai figli Carmelo e Giovanni, in una terra dove la famiglia Morgante risiede da cinque generazioni. Dal 1997 la conduzione enologica è affidata al rinomato enologo Riccardo Cotarella, il quale ha fortemente contribuito all’altissimo livello qualitativo dei vini prodotti dalla cantina introducendo tecniche e attrezzature all’avanguardia. La sostenibilità è poi un valore molto importante per la famiglia, perseguito attraverso l’utilizzo razionale delle risorse naturali, la continua depurazione delle acque reflue e il riciclaggio degli imballaggi e dei materiali impiegati.

La tenuta della famiglia Morgante si estende su 200 ettari di terreni, di cui 72 vitati, esclusivamente riservati al vitigno siciliano più celebre: il Nero d’Avola. I vigneti sono impiantati su terreni argillosi, calcarei e marnosi, ad altitudini comprese tra i 350 e i 550 metri sul livello del mare. Punta di diamante della selezione è proprio il Nero d’Avola Riserva “Don Antonio”, etichetta pluripremiata. Il vino, dopo la malolattica, affina per 12 mesi in nuove barrique.

LA DEGUSTAZIONE

Annate degustate:

2020
Annata ancora troppo giovane: un bimbo di tre anni.

2017
Al naso elegante, fine, oltre ai frutti rossi, alla ciliegia, emerge la violetta scura, la nota di caffè, le spezie. In bocca, corpo, struttura, finezza, potenza. Annata che può evolvere molto bene.

2012
Annata equilibrata, al calice il naso è intenso, fine, con note di piccoli frutti rossi e scuri, fiori appassiti, muschio, cenni balsamici e spezie, tabacco. In bocca il sorso è fresco, pieno, corposo, morbido, vellutato, con un finale lunghissimo. Ottime potenzialità di andare avanti ancora nel tempo.

2008
Al naso più cupo, elegante e fine. Note di piccoli frutti neri, fiori secchi, corteccia, sottobosco, muschio, aghi di pino, caffè, pepe nero. Al palato meno tannico, più maturo del precedente.

2004
Al naso profumi di piccoli frutti rossi, fiori appassiti, violetta, tè nero, spezie e note balsamiche, vaniglia. In bocca pieno, avvolgente, morbido.

2001
Al naso profumi caldi, di frutti rossi e neri maturi, prugna matura, cuoio, tabacco, vaniglia. liquirizia. Al sorso meno freschezza ma pienezza e morbidezza che avvolgono il palato.

1999
Perde chiaramente il colore, mostrandosi con nuance più scariche. Il naso mantiene però un ventaglio di profumi intrigante, seppur più evoluti. Anche al palato, mantiene la sua riconoscibilità, mostrandosi all’altezza del passare del tempo.