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Palmento Costanzo, occhi al futuro senza dimenticare il passato: “Studiamo i suoli e le micro-parcelle”

29 Ottobre 2024
Valeria Costanzo, Aldo Fiordelli e Serena Costanzo Valeria Costanzo, Aldo Fiordelli e Serena Costanzo

Palmento Costanzo, cantina etnea del versante Nord dell’Etna, a Passopisciaro, frazione di Castiglione di Sicilia, è stata protagonista di una masterclass organizzata da Cronache di Gusto per giornalisti e italian wine ambassador di Vinitaly International academy nell’ambito di Incoming Etna, un viaggio tra vini e cantine del vulcano per conoscere da vicino la viticoltura dell’Etna. Condotta dal giornalista Aldo Fiordelli insieme alla produttrice Valeria e alla figlia Serena Costanzo, la masterclass è stata un’occasione per esplorare la capacità evolutiva di alcuni vini aziendali e la grande espressività di un’area particolarmente vocata, caratterizzata da vigne ad alberello ultra-centenarie, prefillossera, un autentico tesoro da custodire per la famiglia Costanzo. Tra gli ultimi progetti aziendali, non a caso, ad opera di Serena, è iniziato uno studio dettagliato di suoli e micro-parcelle e si è avviata un’attività di salvaguardia del patrimonio genetico delle viti mettendo a dimora, durante la fase di potatura, le barbatelle. La cantina è in continua evoluzione ed è un cantiere aperto fin dal 2009. Immersa in uno scenario unico che sembra un quadro di Van Gogh, si mostra agli occhi tra viti scultoree che in autunno brillano al sole nei loro riflessi rossi e dorati, circondate da boccioli di rosa canina.

Tra i vari progetti, Valeria racconta anche di quelli orientati all’ospitalità. In mezzo al vigneto di Santo Spirito è già esistente un appartamento per chi ama la privacy e la natura. Immerso nella vigna, assolutamente autonomo, è un luogo di pace, un nido per chi vuole staccare dalla routine e connettersi con l’energia del vulcano. Nel 2025 ne nasceranno altri due, dotati anche di piscina e piccola spa private. Ma non è tutto perché con l’inizio dell’attività di spumantizzazione, Palmento Costanzo dedicherà un’area interna della cantina al metodo classico. “Si cerca di completare tutto nel miglior modo possibile, – dice la produttrice – ma di fatto siamo un cantiere continuo dal 2009. Non si smette mai di fare”. E il fare dell’azienda, la meticolosità, la dedizione alla viticultura e alla qualità sono caratteristiche notate nel corso della degustazione.

Durante la masterclass sono stati degustati alcuni vini dei quali segnaliamo alcune note qui a seguire:

Etna Bianco Bianco di Sei 2022
Naso pulito, fine, di ginestra, pesca bianca, susina gialla e una nota di pietra focaia. Sorso fresco, equilibrato, sapido e lungo. Gusto prevalentemente fruttato.

Etna Bianco, Contrada Cavaliere 2021
Naso di fiori bianchi, agrumati, erbe aromatiche, con cenni di camomilla. Sorso teso, ricco nel gusto, agile, ricco di energia e persistente.

Etna Bianco Contrada Cavaliere 2020
Comincia ad emergere un tocco di idrocarburo al naso, che affianca note floreali e di scorza di agrume. Il sorso è snello, agile, salino e decisamente lungo.

Etna Bianco Contrada Cavaliere 2019
Naso che presenta in linea di massima gli stessi sentori ma con più finezza. Sorso vibrante di acidità, verticale, minerale. Interessante il potenziale evolutivo.

Etna Rosso Contrada Santo Spirito 2019
Naso delicato di frutta rossa e spezie. In bocca è fresco e disteso, dotato di tannini fini e compatti, minerale e lungo.

Etna Rosso Contrada Santo Spirito 2017
Più ricco, cosa quest’ultima evidente fin dal colore. Bouquet di frutta matura che va dalla ciliegia alla prugna, con un cenno di sottobosco. Sorso pieno, potente, robusto nei tannini, avvolgente e persistente.

Etna Rosso Contrada Santo Spirito 2016
Maggiore eleganza al naso, con una variegata componente speziata. Sorso molto fresco, bilanciato, salino e lungo. Piacevole l’equilibrio acido-sapido. Grande bevibilità.