Cosa stiamo comunicando? A chiederselo Stevie Kim, managing director di Vinitaly International Academy che, in occasione del talk che chiude la prima giornata di Taormina Gourmet, ha esposto il proprio punto di vista circa un tipo di comunicazione che tenga conto dei luoghi e che li racconti da tutti i punti di vista, anche se si vuole comunicare il cibo per creare curiosità. Gianfranco Marrone, professore ordinario di Semiotica nell’Università di Palermo, ha poi parlato degli errori da evitare. Ci si improvvisa comunicatori ma non è colpa dei social. Magnificare i luoghi, coinvolgere le nonne nelle ricette, innovazione e tradizione, parlare al passato. “come facevano gli antichi”, parlare in nome della Natura, del territorio, e molti altri, sono alcuni esempi di come i luoghi comuni siano ormai fuori luogo. Un corso per comunicare nel miglior modo possibile è quello creato dalluniversità di Palermo.
Giornalismo e comunicazione non vanno confusi. Molto spesso intorno al cibo e al vino si crea comunicazione, ma non vera informazione perché tutto viene alterato da un tipo di linguaggio “mordi e fuggi” che serve più per colorire il lessico che per dare realmente informazioni aggiuntive. L’unica cosa sensata quando si comunica di cibo e vino ma, in generale, è imparare ad usare termini comprensibili a tutti e non “di nicchia’ che confondono piuttosto che chiarire il significato reale di ciò che si intende comunicare.