È uno dei piatti italiani più amati, mangiati e copiati al mondo, stiamo parlando della pizza: apprezzata per il suo carattere democratico e la sua semplicità e protagonista del talk “La pizza del futuro” con Luciano Pignataro: giornalista, scrittore, co-fondatore di “50 top pizza” che dal 2017 ha cambiato il modo di guardare a questo alimento che ha reso famosa l’Italia in tutto il mondo. “Oggi la pizza è in grande spolvero” ha detto Pignataro riferendosi alla sua evoluzione attraverso la continua ricerca da parte dei pizzaioli a sperimentare nuovi impasti, nell’utilizzo degli ingredienti di qualità e degli abbinamenti tra questi. “Tuttavia il successo della pizza è garantito dal suo essere semplice e allo stesso tempo gustosa e dal suo carattere “democratico”: nonostante sia diminuito il potere d’acquisto della famiglia dalla Grande recessione del 2008 in poi, è un lusso accessibile”.
Sul rapporto tra pizza ed estero il giornalista ha sottolineato come al giorno d’oggi sia possibile mantenere ottime pizze non solamente a Napoli, anche alla luce dell’incremento esponenziale di aperture di pizzerie di qualità anche all’estero. A tal proposito – prosegue Pignataro – con 50 top pizza abbiamo una classifica dell’Asia presentata a Tokio, degli Stati Uniti presentata a New York. Questo la dice lunga sul fatto che il mondo della pizza negli ultimi 6-7 anni ha conosciuto uno sviluppo inaspettato che ha cambiato il volto della pizzeria. Un po’ com’è accaduto a seguito del lancio del sito, nato dall’intuizione di creare delle classifiche di gradimento sulla falsa riga della classifica The World’s 50 Best Restaurants e Michelin, con elementi che rendono ancora più difficile questo test. Perché ad esempio rispetto ad uno stellato che ha un andamento regolare in termini di flussi di clientela, in pizzeria nei fine settimana si registrano dei picchi e il personale lavora sotto stress”.
E poi sul futuro della pizza Pignataro dice: “Oggi è importante mantenere un’attenzione alla tecnologia non solo in termini di materiali per la lavorazione, comunicazione, presenza sui social e prenotazioni online e attraverso app, ma anche per quanto riguarda l’igiene, pulizia, sicurezza alimentare e salute dei clienti. Il social è stato il linguaggio dei pizzaioli, categoria che ha incrementato il proprio successo attraverso i social che consentono loro di raccontarsi, creare delle comunità”. Riguardo il fenomeno della pizza gourmet si ritiene scettico e dice: “Una trovata commerciale e fenomeno in declino per gli eccessi autoreferenziali. La pizza gourmet genera molti dubbi perché bisogna chiedersi cosa intendiamo per pizza gourmet? Utilizzo di ingredienti di qualità? Secondo la mia opinione sta esagerando con tecniche. Non biasimo la passione per la lievitazione, ma deve restare semplice: con impasto diretto ad esempio. E poi, secondo le statistiche il 90% delle persone preferisce la Margherita”.