Il messaggio del “Taormina Gourmet 10” nel settore pizza è quello di poter accreditare i “signori degli impasti” prima o poi come pizzaioli patrimonio dell’Umanità. La straordinarietà della loro ricerca va a pescare nella loro umiltà. E questo è il caso del pizza chef Enzo Piedimonte della pizzeria “Piedimonte 1.0” di Rodia che ha fatto del suo essere napoletano la cifra per dimostrarsi differente e innovativo in un territorio ancora fertile quando è sbarcato nella Città dello Stretto sedici anni fa. Enzo Piedimonte ha dipinto intorno a sé il suo marchio di fabbrica che è la pizza fritta napoletana personalizzata e che ha una sua forza naturale al punto di volerla divulgare e tramandare con l’opportunità e lo strumento Taormina Gourmet. “Le componenti dell’impasto ci catapultano direttamente al dopoguerra – come ci sottolinea lo stesso maestro pizzaiolo – quando la gente non sapeva come arrivare a fine giornata per portare in tavola qualcosa e non aveva più a disposizione i forni mentre poteva facilmente ricorrere alla frittura di acqua, farina e lievito”.
E allora lui ha voluto prelevare la specialità pizza fritta dal suo mestiere come un qualcosa che possa piacere e soddisfare trasversalmente in ogni epoca e in ogni fascia sociale. In soldoni una pietanza che con ingredienti di alto livello come Prosciutto cotto Levoni, pomodoro Gustarosso e ricotta fresca di fuscello possa arrivare alla pancia di tutti sia emozionalmente sia in senso materiale gustativo con la definizione “Street”. Ma l’alternativa più stuzzicante è stata la seconda varietà lizza fritta alla ‘nduja con la ‘nduja di Levoni, provola fresca Latteria Sorrentina, olio all’arancia e ricotta fresca. Questa in particolare ha stupito per l’accostamento piccantezza e dolcezza della pasta. Le creazioni del mago della pizza fritta siculo – napoletana doc gli hanno insegnato che nella vita bisogna partire dalla semplicità per pensare in grande come per il suo secondo locale sempre nel cuore della faccia tirrenica di Messina, “Piedimonte 2.0”, aperto due mesi fa e in stand by dopo l’estate. Tanti progetti per lui tra cui quello di essere responsabile nell’Area Hospitality di “Casa Sanremo” per il settore arte Bianca. La pizza fritta per Piedimonte racconta la sua storia perché è nata come cibo della povertà, una condizione che rispecchia un po’ il suo passato e che l’ha spronato fino a riscattarsi con la vita.