“Facevo tutt’altro nella vita” dice Paolo Aurite, mentre è già con le mani in pasta nell’ultima giornata di Taormina gourmet on tour. La voglia di creare qualcosa di suo e di unico l’ha portato così a mettere in tasca la sua laurea in economica e la spinta per farlo sono state poi le spalle forti di suo fratello Vito con una vita, invece, passata tra farina e forni. E oggi Pizzika, nell’entroterra catanese, a Mascalucia, è diventata una meta irrinunciabile per chi ama la pizza gourmet con impasti leggeri, digeribili e saporiti grazie ad un uso sapiente di farine diverse e di fermentazioni ben gestite. “Abbiamo iniziato con la pizza d’asporto, poi nel 2019 è nata l’idea di un progetto di pizzeria non convenzionale” e sono allora ricerca, esaltazione e unicità gli elementi messi sul bancone in una sala sempre piena che ospita 60 coperti.
Merito delle materie prime selezionate e del territorio, ma anche dell’uso sapiente dei condimenti che vanno dai classici ai più estrosi e creativi.
Tutte proposte pensate, però, mai sopra le righe, eppure sempre con un pizzico di originalità. E allora c’è spazio per i sapori della tradizione, quelli sempre apprezzati, con le pizze classiche, ma anche per rivisitazioni più personali come nel caso delle proposte presentate proprio a Taormina gourmet on tour. E se il binomio pizza e birra è, forse, ancora resistente, Paolo non demorde e insieme col fratello oltre alla cultura degli impasti prova anche a diffondere quella enoica con una carta vini ben pensata e studiata proprio da lui che nel mentre è diventato anche sommelier. Interessanti e innovativi sono anche i cocktail gastronomici proposti. Così la sala dell’hotel la Torre di Mondello, sede di Taormina Gourmet on tour, è diventato per un giorno il palcoscenico di Pizzika, con i due fratelli che hanno dato spazio alle loro interessanti evoluzioni di impasti e topping attraverso due pizze ideate proprio in onore della manifestazione. Ed ecco le due pizze presentate:
“Taormina”
“Parte da un concetto di alternanza di gusto: dolce – salato” dice Vito e così sul disco di pasta la marmellata di pomodoro si alterna con una spuma di basilico “replicando gli ingredienti classici della pizza” e coadiuvati, poi, dall’olio d’oliva, dal fiordilatte di Latteria Sorrentina e infine dal gusto deciso delle alici di Cetara dell’azienda Armatore a completare il tutto. “E’ una pizza tonda classica napoletana, dall’impasto contemporaneo ottenuto attraverso la tecnica del poolish con un’idratazione finale quasi al 75%”. Per la farina, invece, ci si affida a Mulino Quaglia “utilizziamo la 0104hp” una miscela tecnica ottenuta da un mix di farina zero, farro integrale e gritz di ceci germogliati. Il risultato è una pizza dal bordo leggermente pronunciato, con una pasta di calibrata elasticità in un morso pieno e succulento, merito anche dell’ottimo pomodoro scelto della linea professional Gran Gusto. L’abbinamento con la Bianca di Bruno Ribadi.
“Baccalà on tour”
Dallo stesso impasto utilizzato per Taormina un “padellino con baccalà mantecato, caponata e miele di castagno” dice Paolo. Così le mani iniziano a lavorare e l’impasto leggermente bruno si schiarisce con una cremosa consistenza bianca che si colora con le verdure caponate, mentre un filo invisibile di miele di castagno cade lentamente nel padellino. Il risultato è un morso morbido, con un po’ di croccantezza, così godurioso che vale la pena richiedere il bis. L’abbinamento con la Tripel di Bruno Ribadi.