Una doppietta per Taormina Gourmet on tour durante il cooking show dell’ultima giornata della manifestazione con le pizzerie “Mazzini 60 Pizza &Bistrot” di Pozzallo, in provincia di Ragusa, e “Sciara pizzeria vulcanica” di Catania. Oltre 100 chilometri di statale a dividerli e una storia di amicizia tra Davide Giallongo e Paolo Manara a legarli. Due mondi pizza diametralmente opposti che piacciano però entrambi con quel gusto della diversità che spinge a pensare che l’universo pizza sia davvero infinito.
Mazzini 60 Pizza &Bistrot di Davide Giallolongo
“Una rotonda contemporanea, la pala e il padellino” queste le tipologie di impasto proposte da Davide Giallongo nel suo ristorante e pizzeria a Pozzallo. Un bistrot nato quasi per gioco “durante il lockdown il sabato sera a casa era pizza e famiglia” racconta Davide e quando le ha poi riproposte da asporto al Carizza Beach Club a Marina di Modica, dove seppur con le restrizioni del caso comunque lavorava in quel periodo, la passione e la voglia di migliorarsi è andata sempre più in un crescendo. “Appena è stato possibile ho pensato subito a qualcosa di mio” così acquista una proprietà a Pozzallo con in mente solo un obiettivo: raggiungere la qualità e oggi “Mazzini 60 Pizza &Bistrot”, con i suoi 45 posti a sedere arredati con gusto, è un luogo di ritrovo, dove stare bene e mangiare bene grazie ad un’attenta selezione delle materie prime e a quel tocco di estro culinario che non dimentica mai di rimanere, però, saldamente ancorato alla tradizione. E poi ampio spazio al mondo beverage che non lascia spazi vuoti: dagli apertivi a una attenta selezione di birre e un’accurata carta vini, per finire, poi, nell’ampia scelta di amari, rum, Whisky e grappe. A Taormina gourmet on tour è protagonista la “spinacina” una pizza in pala prodotta con farina Mulino Quaglia 0101 per la biga e chiusa poi con la farina 1hp con grani germogliati. Dopo 48 ore di lievitazione e un’idratazione al 74% Davide sceglie come base un cremoso di ricotta di vaccina sulla quale è adagiato uno spinacino fresco appena sbollentato con olio e uno spicchio d’aglio e arricchito da una salsiccia ragusana sbriciolata. A completare il tutto poi la dolcezza del pomodoro secco biologico di Finagricola. Sapori decisi, ma non invasivi, quelli della spinacina che ben si abbinano a una Sicilian Pale Ale di Bruno Ribadi dal colore ambrato, dovuto alla presenza del sommacco, e dal profumo degli agrumi di Sicilia e di pepe rosa.
Sciara pizzeria vulcanica di Paolo Manara
È il nero delle pareti della bella sala arredata sul lungomare di Catania a ricordare le sciare, quelle lunghe colate laviche che dall’Etna sono arrivate sin giù la città ed è, allora, alla Muntagna che Paolo dedica la sua bella pizzeria. La sua versione di pizza contemporanea sa molto di “crunch”, ma a Taormina gourmet on tour si trasforma e diventa una Cenerentola soffice e morbida. L’ha chiamata infatti “Cenerentola torna a casa” la sua pizza, riferendosi ad un impasto realizzato, appunto, con la zucca. “E’ un padellino ottenuto con la farina 0102 di Mulino Quaglia e con quella evolutiva”. Una farina, quest’ultima alla quale Paolo è molto legato, avendo sposato appieno il progetto, soprattutto solidale realizzato da Petra farine, che consente di acquistare raccolti di grani siciliani certificati e tracciati “io ho adottato un ettaro di terreno, in questo modo noi paghiamo la farina prima ancora che il grano venga coltivato così che anche l’agricoltore è già tutelato economicamente, sapendo che è già stato ripagato per il suo lavoro”. E Cenerentola torna a casa allora piace ancora di più per questo suo aspetto anche sociale e si arricchisce nel suo topping con una crema di provola affumicata, tuma e crumble di speck nel suo finale. Il gusto delicato e lungamente persistente sposa alla perfezione con una Indian Pale Ale di Bruno Ribadi dal gusto amaro deciso tipico dello stile IPA prodotta con un unico grano biondo, una singola varietà di luppolo americano e poi foglie di agrumi di Sicilia.