Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, apre la Masterclass con un’approfondita introduzione sul territorio. Il Brunello di Montalcino, prodotto nelle colline toscane attorno al borgo medievale di Montalcino, è uno dei vini più conosciuti e apprezzati d’Italia, sinonimo di eleganza, longevità e profonda connessione con il territorio. Montalcino è un terroir unico, caratterizzato da una straordinaria diversità di suoli, che spaziano dai terreni argillosi alle zone più ricche di calcare, dove ogni area conferisce sfumature particolari ai vini. Il clima è di tipo mediterraneo, soleggiato ma mitigato dalle brezze collinari, con una grande escursione termica che favorisce maturazioni lente e complete delle uve. Un altro elemento distintivo è l’altitudine, i vigneti si trovano tra i 200 e i 600 metri sul livello del mare, contribuendo alla freschezza e alla struttura dei vini. Gli ettari vitati a Brunello di Montalcino sono circa 4.500, distribuiti nel comune di Montalcino, in provincia di Siena. Questi vigneti rappresentano circa il 50% della superficie totale vitata del territorio, che si estende per circa 9.000 ettari complessivi.
Oggi, come sottolinea Bindocci, si registra una crescita continua degli ettari vitati, accompagnata da un altro fattore rilevante che è il cambio generazionale. Questo ha portato nuovi input alla realtà produttiva, grazie a giovani che si confrontano, si impegnano e si mettono in gioco per continuare la tradizione con un approccio nuovo. Sono undici le etichette in degustazione, tutte dell’annata 2019, una vendemmia definita “classica”. Le condizioni climatiche bilanciate hanno consentito una maturazione ottimale delle uve. La primavera fresca e piovosa ha ritardato leggermente il ciclo vegetativo garantendo buone riserve idriche, mentre l’estate calda ma senza eccessi si è rivelata perfetta per la concentrazione degli zuccheri e lo sviluppo aromatico. Questa 2019 si è rivelata una vendemmia ideale, con uve sane e raccolte al perfetto grado di maturazione.
Ulteriore aspetto cruciale del Sangiovese del Brunello, come evidenzia Bindocci, è la sua acidità: “È la spina dorsale del vino, una caratteristica che con il passare del tempo si attenua ma consente al vino di durare”.